L'Autorità idrica Pugliese (AIP) cede ai Comuni il 20% delle azioni di Acquedotto Pugliese (AQP) per preservare la totale natura pubblica dell’azienda.
Affidata ad una realtà interamente pubblica e partecipata dagli enti locali la gestione del servizio idrico integrato della Regione Puglia a partire dal 2026. A deliberarlo è l'Autorità idrica Pugliese (AIP) che, si legge in una nota dell'ente, cede ai Comuni il 20% delle azioni di Acquedotto Pugliese (AQP), attualmente detenute al 100% dalla Regione Puglia, per rispettare i presupposti della gestione in house e preservare la totale natura pubblica dell’azienda.
Intanto l'azienda, continua la nota, è stata dichiarata con legge dello Stato società di rilevanza strategica per l’interesse nazionale, l’unico acquedotto in Italia, prevedendo che uno dei componenti dell'organo di amministrazione ed uno dell'organo di controllo siano designati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
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"Dopo un’attenta analisi abbiamo deciso che l’affidamento in house offrisse maggiori benefici anche rispetto alla qualità del servizio, all’efficienza e all’impiego ottimale delle risorse pubbliche, nella gestione di uno dei più complessi ed estesi ambiti territoriali ottimali in Italia. Con questa scelta, garantiremo anche la piena partecipazione dei cittadini, attraverso l’elezione dei propri rappresentanti. Ora possiamo individuare il gestore e disporre entro giugno del prossimo anno l’affidamento del servizio idrico integrato", spiega Toni Matarrelli, Presidente dell’Autorità idrica Pugliese.
"La soluzione in house era e si è rivelata la scelta migliore per il territorio e le comunità. Il riconoscimento del Governo, che ringrazio, sull’importanza strategica nazionale di AQP come azienda e non solo come infrastruttura, valorizza inoltre la buona gestione dell’acqua in Puglia da parte del pubblico, sfatando il mito secondo cui un privato è a prescindere più efficiente. Lo schema Regione-AIP-AQP funziona", conclude Domenico Laforgia, Presidente di Acquedotto Pugliese.
