Idroelettrico, Greenpeace-WWF-Legambiente: "Urge rinnovo concessioni per nuovi investimenti e sicurezza"

13 feb 2025
In Lombardia la situazione è più critica che nel resto del Paese: il 90% delle concessioni sono in scadenza o scadute e l'età media delle grandi dighe ha superato gli 81 anni.

Il Governo velocizzi i rinnovi delle concessioni idroelettriche: è l'appello di Greenpeace Italia, WWF Italia e Legambiente, che chiedono precise garanzie in termini di riqualificazione ed efficienza impiantistica e di ripristino degli ecosistemi fluviali. 

In particolare, si legge in una nota di Legambiente, per la Lombardia l’idroelettrico è un settore particolarmente rilevante per la transizione energetica, poiché la sicurezza degli accumuli energetici rappresentati dagli invasi idroelettrici integra e stabilizza il crescente parco di installazioni di generazione rinnovabile presente nella Regione.

Inoltre, continua la nota, le dighe lombarde hanno un’età media di 81 anni, molto superiore al dato nazionale, e necessitano dunque di investimenti per garantire la sicurezza delle infrastrutture. In Lombardia, si legge, 41 concessioni sono in scadenza entro il 2029, e si sommano alle 21 già scadute da tempo, per un totale che copre il 90% di tutte concessioni in essere.

Non solo le grandi dighe, aggiunge la nota, che operano sotto un controllo rigoroso da parte del Ministero delle Infrastrutture in raccordo con la protezione civile regionale, ma anche una moltitudine di opere connesse e meno visibili come i canali di gronda e le condotte, hanno bisogno di interventi di rinnovamento.

"Sollecitiamo Regione a sviluppare un percorso per riassegnare le concessioni nel modo più rapido, trasparente ed efficace possibile, al fine di assicurare il mantenimento e miglioramento delle prestazioni del sistema energetico, ma anche il ripristino degli ecosistemi e la sicurezza delle popolazioni a valle. Si tratta di interessi altrettanto rilevanti, che richiedono investimenti adeguati di cui gli operatori devono farsi carico, in un quadro di regole, certezze e controlli oggi gravemente carente", commenta Damiano di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia.