Per il Cdp, se l'Italia volesse soddisfare la domanda attuale di idrogeno con quello verde, sarebbe necessario un aumento aggiuntivo della capacità di generazione da fonti rinnovabili compreso tra 25 e 30 gigawatt (GW)
In Italia è necessario un quadro normativo che promuova una maggiore adozione dell'idrogeno verde, all'interno di una strategia nazionale volta a concentrare gli sforzi sul potenziamento della catena di produzione e sul raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. È quanto sostiene Cdp in una nota, che dedica all’argomento un approfondimento, suggerendo strumenti e strategie.
L'idrogeno verde rappresenta una fonte energetica ecologica e sostenibile, ottenuta attraverso un processo di produzione privo di emissioni nocive, alimentato da fonti rinnovabili come energia solare, eolica o idroelettrica. L'obiettivo di decarbonizzare l'industria manifatturiera – si legge nella nota –, anche attraverso la diffusione su vasta scala dell'idrogeno verde, è un obiettivo realizzabile. Questo è possibile grazie alla presenza in Italia di tecnologie e infrastrutture adatte alla produzione e al trasporto di idrogeno verde, nonché a un quadro normativo nazionale ed europeo che attribuisce grande importanza a questa prospettiva.
Attualmente, si legge nella nota, l'idrogeno è principalmente prodotto da fonti fossili ed è utilizzato principalmente come materia prima non energetica nei settori della raffinazione del petrolio e della chimica.
Al momento, l'idrogeno verde potrebbe svolgere un ruolo significativo nella decarbonizzazione, specialmente se impiegato in settori industriali considerati hard-to-abate, come l'industria pesante o il trasporto marittimo e aereo. Questi settori sono caratterizzati da sfide tecniche o economiche che rendono l'elettrificazione poco praticabile o poco conveniente. In Italia, si legge nella nota, tali settori rappresentano circa l'85% del consumo di gas naturale. Se l'Italia volesse soddisfare la domanda attuale di idrogeno con l'idrogeno verde e sostituire una parte significativa del consumo industriale di gas, sarebbe necessario un aumento aggiuntivo della capacità di generazione da fonti rinnovabili compreso tra 25 e 30 gigawatt (GW). Questa cifra corrisponde a circa il 50% della capacità rinnovabile installata attualmente nel paese.
Questi sono valori ipotetici che presentano sfide significative, tra cui i costi di produzione più elevati rispetto alle fonti fossili e una domanda di mercato ancora limitata, soprattutto in assenza di incentivi e obblighi minimi.
Un'altra sfida per lo sviluppo dell'idrogeno verde è la sua limitata efficienza di conversione: l'energia generata con l'idrogeno rappresenta solo circa il 60% di quella necessaria per produrlo. Di conseguenza, si legge nella nota, l'uso dell'idrogeno verde dovrebbe essere mirato principalmente a settori dove l'utilizzo diretto dell'energia elettrica non è attualmente praticabile.
Attualmente, l'idea di utilizzare su vasta scala l'idrogeno verde sta ricevendo un forte impulso dalle politiche dell'Unione Europea volte alla decarbonizzazione dell'industria manifatturiera europea. Questo slancio è evidenziato dalle proposte incluse nel pacchetto Fit-for-55, dalla Comunicazione REPowerEU e dai finanziamenti del NextGenerationEU, che stabiliscono obiettivi ambiziosi entro il 2030, evidenzia la nota.
In Italia, la prospettiva di una crescita nell'uso dell'idrogeno verde gode di diversi vantaggi rispetto agli altri principali Paesi europei. Tra questi, il documento evidenzia la presenza di un sistema manifatturiero leader nell'Unione Europea per la produzione di tecnologie termiche e meccaniche convertibili all'idrogeno; una rete del gas capillare e adattabile all'idrogeno; una crescente produzione di energie rinnovabili e lo sviluppo del biometano, che agevolano l'integrazione dell'idrogeno nel sistema energetico; e una posizione geografica strategica che rende l'Italia un hub energetico ideale, soprattutto per i flussi provenienti dal Nord Africa.
Per garantire una transizione ecologica efficace in Italia, è essenziale stabilire un quadro normativo favorevole all'incremento dell'uso dell'idrogeno verde, all'interno di una strategia nazionale volta a consolidare la filiera e a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Gli analisti di CDP suggeriscono una serie di politiche, tra cui meccanismi di incentivazione per la produzione di idrogeno verde in grado di ridurre il divario di costo rispetto alle fonti fossili. Queste politiche – si legge nella nota –, integrate con quelle già previste dal PNRR tramite una specifica componente di spesa, dovrebbero includere la semplificazione delle autorizzazioni e il sostegno alla ricerca e all'innovazione industriale, con particolare attenzione alla realizzazione degli Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI).
Per approfondire il tema è possibile accedere alla versione integrale del brief al seguente link.