Kyoto Club e CNR-IIA: concentrazioni PM2,5 diminuite in 14 città

27 mag 2024
Presentato il Rapporto MobilitAria 2024

Nel 2023 l’andamento della mobilità nelle principali città italiane è progressivamente tornato alla situazione precedente alla pandemia Covid-19. La mobilità urbana è ripresa, l’auto è rimasta protagonista degli spostamenti urbani e il tasso di motorizzazione, tra i più elevati dell’UE, ha continuato ad aumentare. E' quanto si legge nel Rapporto “MobilitAria 2024”, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2023 nelle 14 città metropolitane italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia).

MobilitAria 2024 esamina in dettaglio questi argomenti attraverso: un'analisi e le proposte del Kyoto Club e del CNR-IIA per la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione verso città a zero emissioni, un'analisi delle misure nazionali per finanziare interventi a favore della mobilità sostenibile, e uno sguardo anticipatorio alla futura Direttiva UE sulla qualità dell'aria.

Nel rapporto di quest'anno, come nelle edizioni precedenti, viene esaminata la qualità dell'aria nelle 14 Città metropolitane italiane nel corso del 2023. Nessuna di queste città ha sperimentato un aumento dei livelli di Biossido di Azoto (NO2) lo scorso anno; si è invece osservata una diminuzione delle concentrazioni di particolato PM10, ad eccezione di Messina, Palermo e Firenze, che hanno registrato una modesta risalita nel 2023. Per quanto riguarda le concentrazioni di particolato PM2,5, si è verificata una diminuzione in ciascuna delle città analizzate.

Nel corso del 2023, la mobilità nelle principali città italiane è tornata gradualmente alla normalità precedente alla pandemia da Covid-19. L'utilizzo dell'auto è rimasto predominante negli spostamenti urbani, contribuendo a un aumento del tasso di motorizzazione, che rimane tra i più alti dell'Unione Europea. Questo ritorno alla normalità solleva preoccupazioni in quanto contrasta con gli obiettivi essenziali di riduzione dell'inquinamento, della congestione stradale, degli incidenti e della mortalità sulle strade. Pertanto, diventa sempre più urgente adottare azioni per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Tra queste azioni vi è l'istituzione di zone a basse emissioni per limitare la circolazione dei veicoli inquinanti e ridurre l'inquinamento atmosferico, l'incremento dei finanziamenti per potenziare il trasporto pubblico, l'implementazione di zone a 30 km/h per proteggere pedoni e ciclisti, seguendo l'esempio del Comune di Bologna, e la revisione della Riforma del Codice della Strada già approvata dalla Camera dei deputati a marzo 2024, da parte del Senato della Repubblica.

Nel rapporto MobilitAria 2024, viene introdotta per la prima volta una stima dell'impatto sanitario ed economico dell'inquinamento atmosferico sulle 14 città metropolitane considerate. Questo impatto ha notevoli conseguenze economiche e, nonostante le differenze tra le città italiane prese in esame, le stime indicano che le decisioni politiche mirate a ridurre il rischio di mortalità correlato all'elevata esposizione all'inquinamento atmosferico potrebbero portare a benefici significativi per l'intera popolazione italiana. I dati sulla qualità dell'aria del 2023 evidenziano che, nonostante una riduzione, persistono gravi problematiche. L'impatto sulla salute, valutato in termini di morti premature e anni di vita persi (YLL) a causa dell'inquinamento atmosferico, rimane rilevante in Italia. L'impatto economico del Valore di una Vita Statistica (VSL), che misura i risparmi derivanti dalla riduzione del rischio di morte prematura dovuta agli inquinanti del traffico, varia notevolmente tra le 14 città esaminate nel rapporto, con stime che vanno da 17 milioni a 7 miliardi di euro.

Nell'edizione di quest'anno, il Rapporto MobilitAria 2024 presenta un'analisi delle emissioni inquinanti legate al traffico marittimo in 10 delle 14 città metropolitane prese in considerazione. Nel periodo dal 1990 al 2019 si nota una tendenza decrescente nelle emissioni portuali di ossidi di zolfo (SOx) e particolato, mentre le emissioni portuali di ossidi di azoto (NOx) mostrano variazioni in alcune città. Per promuovere ulteriormente la decarbonizzazione, si legge nella nota, sarà necessario adottare azioni supplementari nel lungo termine, come l'impiego di combustibili e fonti di energia alternative, l'installazione di sistemi post-vendita e/o la transizione al trasporto ferroviario.

"L’arrivo della nuova normativa sulla qualità dell’aria, seguendo i limiti più severi dell'OMS, rappresenta una sfida ambiziosa che punta alla riduzione di questi impatti sanitari attraverso degli interventi che dovranno essere messi in campo a livello nazionale e locale per ridurre l’inquinamento e ottenere un beneficio ambientale e anche economico", ha dichiarato Francesco Petracchini, Direttore F.F. - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Cnr e co-curatore del Report.