A cura di Fabrizio Stelluto, Responsabile ufficio comunicazione ANBI.
“È come se ai Vigili del Fuoco facessero pagare l’acqua per spegnere gli incendi”: è questa la più efficace immagine per fotografare la paradossale situazione vissuta dai Consorzi di bonifica che, nonostante la funzione pubblica svolta (gestire gli oltre 220.000 chilometri della rete idraulica minore per garantire sicurezza idrogeologica ai comprensori di competenza, così come acqua alle campagne) non godono di alcuna agevolazione per i consumi energetici, la cui stima annua è di oltre 600 milioni di kilowattora ed i cui costi già gravano solamente sui consorziati.
È questa una richiesta di lunga data e, nel frattempo, è partita qualche anno fa, proprio dagli enti consortili, l’iniziativa di dar vita al Consorzio Energia Ambiente (C.E.A.) per fare massa critica di fronte alla liberalizzazione del mercato.
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