Articolo per Watergas di Fabrizio Stelluto, Responsabile Ufficio Comunicazione ANBI: "manca una visione complessiva, una scelta strategica nazionale"
Se non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, altrettanto deve dirsi di chi non vuol vedere: dopo le recenti alluvioni in Emilia Romagna e Toscana, ma anche il dimostrato ruolo dei bacini di laminazione a salvaguardia idraulica della città di Vicenza, cosa deve accadere per indurre la politica ad assumere gli investimenti in prevenzione idrogeologica (e contestualmente in gestione delle acque) tra gli asset prioritari per il Paese?
Non solo il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, chiede al Governo di destinare almeno 2 miliardi all’anno a tali interventi sul territorio nazionale, ma lo stesso Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, indica la necessità di definire 100 interventi urgenti di adattamento alla crisi climatica prima di essere travolti dagli eventi nell’attesa della mitigazione planetaria.
E allora? La prevenzione non è certo nel DNA degli italiani, ma ciò diventa colpa, quando permea anche la classe politica. Non bastano i 52.000 morti da eventi naturali in 70 anni? Gli incalcolabili miliardi spesi per riparare i danni e ricostruire? Lo stop allo sviluppo economico dei territori? Cosa deve succedere per convincere i soggetti decisori che siccità ed alluvioni sono facce di una stessa medaglia, cui rispondere con infrastrutture calmieratrici quali invasi multifunzionali?
Ci sono circa 400 progetti del Piano Laghetti in attesa di finanziamento, ma ci sono anche decine di bacini bisognosi di pulizia dai sedimi per recuperare l’originaria capacità, così come necessita efficientare la rete idraulica del Paese. Per ognuno di questi obbiettivi ANBI ha redatto un piano con ipotesi di spesa e benefici occupazionali. Qualcosa localmente si fa, ma manca una visione complessiva, una scelta strategica nazionale, cui si aggiunge la frammentazione delle competenze.
In questo quadro fa specie sentire il Ministro della Protezione Civile affermare che ci sono 14 miliardi di investimenti sul territorio, di cui si “sono perse le tracce”, dispersi probabilmente in mille rivoli. Invochiamo la clemenza di Giove Pluvio.