Articolo per Watergas di Elena Prous, ufficio comunicazione di Anima Confindustria
Di fronte alle molte sfide legate alle risorse idriche a cui stiamo assistendo, dagli straordinari eventi siccitosi del 2022 alle alluvioni che si sono verificate con conseguenze drammatiche nel 2023, risulta evidente che la gestione intelligente dell’acqua sia non solo una necessità, ma una responsabilità a cui ciascuno è chiamato a rispondere. La salvaguardia della risorsa idrica, infatti, riguarda circolarmente la salute e il benessere dell’ambiente e dell’intero sistema che vi è connesso, con conseguenze sulla popolazione e sul tessuto economico.
Acqua, una risorsa da tutelare
Non a caso, tra le strategie ideate a livello europeo per contenere e affrontare il problema del cambiamento climatico, molta attenzione è dedicata proprio alla tutela dell’acqua come bene essenziale per la vita dell’uomo e del pianeta. Un argomento che riguarda da vicino l’Italia, dove la mala gestione delle risorse idriche rappresenta un problema di grande portata.
Il rapporto Istat del marzo 2023 «Le statistiche dell’Istat sull’acqua | Anni 2020-2022» vede l’Italia ancora in testa tra i paesi Ue nei prelievi di acqua per uso potabile, con un volume di acqua per uso potabile prelevato per impieghi domestici, pubblici, commerciali, artigianali, industriali e agricoli che rientrano nella rete comunale di 9,19 miliardi di metri cubi nel 2020. Di fronte a tale primato, il dato più allarmante è che, sempre nel 2020, il volume delle perdite idriche totali nella fase di distribuzione dell’acqua risulta pari a 3,4 miliardi di metri cubi: il 42,2% dell’acqua immessa in rete.
Pump Ecodesign
È qui che entra in gioco l’industria, che grazie allo sviluppo di nuove tecnologie sempre più improntate all’efficienza e al risparmio idrico può svolgere un ruolo chiave nell’inversione di tendenza auspicata e richiesta dall’Unione europea. Tra gli strumenti indicati dall’Ue per arginare i problemi legati ai cambiamenti climatici e alla gestione delle risorse idriche, rientra l’implementazione dell’ecodesign, ossia l’approccio alla progettazione di prodotti e servizi specificamente focalizzato sull’impatto ambientale degli stessi durante il loro intero ciclo di vita.
Il pump ecodesign è la risposta dell’industria europea ai nuovi requisiti di efficienza per le pompe in produzione, attuato tramite un sostanziale rinnovamento delle macchine idrauliche per incrementarne l’efficienza e un migliore inserimento nei sistemi di pompaggio. Monitoraggi regolari e azioni tempestive sono decisivi per sviluppare appropriate strategie di gestione della risorsa idrica e perseguire i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’ONU. Sempre secondo il rapporto Istat del 2023, in Italia è ancora poco diffusa la misurazione nelle piccole captazioni e nelle gestioni in economia. L’81,2% del volume prelevato nel 2020, pari a circa 7,4 miliardi di metri cubi, è misurato attraverso idonei strumenti, mentre la quantificazione del restante 19,8% è stimata dai gestori delle fonti per mancanza o malfunzionamento degli strumenti di misura.
L’impegno di Assopompe con il Progetto LED
Come rappresentante delle imprese del comparto, Assopompe – Associazione italiana produttori di pompe federata Anima Confindustria – si impegna a diffondere la cultura della buona gestione delle reti idriche, grazie a pubblicazioni sulla normativa tecnica, seminari per le water utilities e consultazioni per gli end-users. Con questo scopo, nel 2020 l’associazione ha avviato il Progetto LED: i “Low energy day” consistono in un ciclo di seminari predisposti insieme a CeSMA (Università di Napoli Federico II) con cui si intende favorire la conoscenza delle norme e dei regolamenti tra i gestori delle reti idriche e delle multiutilities, in particolare tra gli ingegneri incaricati della progettazione degli impianti di pompaggio per acque chiare e acque reflue.
Durante l’incontro del Progetto LED del 14 novembre 2023, dal titolo “L’ecodesign dei sistemi di pompaggio, dal product approach al system approach”, il prof. Armando Carravetta dell’Università Federico II di Napoli, presidente della Commissione UNI Pompe e piccole turbine idrauliche, ha sottolineato come per ottimizzare la gestione delle reti idriche occorra lavorare su tre direttrici: disponibilità, qualità dell’acqua e riduzione dell’energia necessaria al suo trasferimento. La riduzione dell’uso di energia, nell’ambito dei sistemi di pompaggio, viene affrontata in tre modi: migliorando l’efficienza del prodotto (product approach), utilizzando sistemi di controllo integrati (extended product approach), ottimizzando il comportamento del sistema di pompaggio all’interno della rete idrica (system approach).
Come ricordato durante il seminario, le recenti direttive e norme europee sull’ecodesign di pompe e motori hanno contribuito a rendere i prodotti ancora più efficienti e meglio integrati con il sistema idrico di cui fanno parte, con l’obiettivo di ridurre le dispersioni idriche e i costi energetici connessi con il trasferimento dell’acqua. In Italia, lo standard di riferimento per la valutazione dell’efficienza energetica nei sistemi di pompaggio è la norma UNI ISO 14414, che punta a garantire minori consumi energetici, maggiore affidabilità e minori costi di manutenzione.