L'INTERVENTO. CIB: il ruolo del biogas per la transizione agro-ecologica

20 ott 2023
E' online l'edizione 2023 di GasAgenda, l'annuario di informazione tecnico commerciale per gli operatori dell'industria italiana del gas. Di seguito l'intervento di Alessio Samele, Ufficio stampa CIB.

L’Italia rappresenta il secondo mercato in Europa per la produzione di biogas, grazie alla presenza su tutto il territorio di circa 1800 impianti (di questi più dell’80% sono di origine agricola). A livello regionale, gli impianti si concentrano nel territorio della Pianura Padana, con una percentuale significativa anche in Puglia.

Il nostro Paese può contare su una produzione annua che, in termini di biometano, ammonta a circa 2 miliardi di standard metri cubi, la maggior parte dei quali utilizzati per la produzione di energia elettrica da biogas e una quota minoritaria, circa 0.32 miliardi smc, immesso in consumo come biometano nel settore dei trasporti.

Negli anni recenti, lo sviluppo del biogas ha avuto ricadute importanti non solo per l’occupazione, con la nascita di oltre 12000 posti di lavoro stabili e professionalità altamente specializzate, ma anche per la crescita dei territori con 4.5 miliardi di euro di investimenti e una straordinaria propensione al rinnovamento.

L’integrazione della digestione anaerobica nelle diverse attività dell’azienda agricola ha generato una propensione all’innovazione dando vita a un nuovo modello agro-economico, il Biogasfattobene®: le aziende agricole si sono trasformate in hub di innovazione grazie a pratiche agro ecologiche, quali lo strip till, il minimum till, le doppie colture che tutelano la fertilità dei terreni e l’introduzione di tecnologie 4.0 che consentono di produrre di più con meno input di energia, semi, acqua.

Il futuro del biogas in Italia e in Europa

In questo contesto, le aziende agricole del Biogasfattobene®, integrando in maniera efficiente la produzione di cibo di qualità con quella di energia, hanno dimostrato di essere un pezzo strategico ed economicamente importante dell’economia circolare in agricoltura, contribuendo allo sviluppo rinnovabile del Paese e assumendo un ruolo centrale contro la crisi climatica.

A livello nazionale, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione strategica per il settore e individua nella produzione di biometano il vettore che può rafforzare il mix energetico nazionale, nonché il sistema agricolo all’interno del percorso di transizione ecologica e di decarbonizzazione dei settori energetici, dei trasporti e delle attività agro-zootecniche, permettendo alle aziende di affacciarsi a più mercati e a nuovi investimenti. Il nuovo Decreto biometano (Dm 15/9/2022) ha rafforzato il percorso che porterà alla realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas esistenti.

Grazie alle misure previste e alla capacità d’investimento delle aziende agricole italiane, entro il 2026 il nostro Paese potrebbe raggiungere l’obiettivo di oltre 4 miliardi di metri cubi di biometano. Ma le opportunità di crescita del biometano in Italia vanno ben oltre: infatti, secondo le stime del CIB e del CIC, al 2030 il nostro Paese potrà raggiungere una produzione di circa 8 miliardi di m3 di biometano (di cui 6.5 miliardi di mc da biomasse agricole).

Vedi in allegato fig. 1 - Potenziale di produzione di biometano agricolo in Italia al 2030).

Anche l’Europa si è accorta del grande potenziale del biogas per ridurre le emissioni e affrontare la crisi climatica. Infatti, le recenti misure contenute nella riforma del Pacchetto del mercato del gas includono l’obiettivo vincolante di produzione di 35 miliardi di metri cubi di biometano all’interno dei confini dell’Ue entro il 2030, così come previsto anche dal Piano della Commissione REPowerEu.

Lo sviluppo del biogas e del biometano può garantire una maggiore sicurezza energetica, riducendo la dipendenza dagli approvvigionamenti esteri e l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia.

La ricetta del CIB per la transizione

Di fronte ai cambiamenti che sta attraversando il settore e alla luce degli scenari che si andranno a delineare grazie alle misure del PNRR, il Consorzio Italiano Biogas ha raccolto l’esperienza e le best practice delle aziende agricole del biogas italiano all’interno del progetto “Farming for Future. Dieci azioni per coltivare il futuro”, una road map che delinea un percorso verso la riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana.

Vedi i allegato fig. 2 - Le dieci azioni di Farming for Future.

Le dieci azioni spaziano dallo sviluppo della produzione rinnovabile in agricoltura, la gestione efficiente degli effluenti d’allevamento, i benefici della fertilizzazione organica e le ricadute positive per l’ambiente e il clima. Si tratta di applicazioni virtuose che possono contribuire a promuovere lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e nuove pratiche agroecologiche all’avanguardia all’interno delle aziende agricole, dai vantaggi dell’agroforestazione e le pratiche legate al benessere animale fino alla produzione e all’uso di biomateriali.

Inoltre, se correttamente applicate, le dieci azioni possono portare al 2030 ad abbattere le emissioni del settore agricolo del 32%, oltre ad una ulteriore riduzione del 6% delle emissioni nazionali di CO2 legate al mancato utilizzo di energia fossile.

Le opportunità legate allo sviluppo del biogas e del biometano saranno il motore determinante all’interno del percorso di transizione green e verso un nuovo modello circolare sostenibile con al centro il settore primario.

Per approfondire: https://www.consorziobiogas.it/ e  https://farmingforfuture.it/

(Per gli altri interventi pubblicati su GasAgenda:  https://www.watergas.it/it/Gasagenda)