Articolo a cura di Elena Prous, area comunicazione Anima Confindustria pubblicato sul nuovo numero di Acquagenda
In occasione di MCE, Anima Confindustria e le sue associazioni del mondo acqua hanno illustrato le novità e i prossimi step previsti dal recepimento della Direttiva acqua potabile, con gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità.
Tutela dell’ambiente, della filiera e dei consumatori. Sono questi i pilastri della Direttiva UE 2020/2184, la cosiddetta nuova Direttiva acqua potabile, recepita in Italia con la pubblicazione del Decreto Legislativo 23 febbraio 2023 n.18. Il testo della direttiva stabilisce i requisiti minimi che le acque potabili devono rispettare e le attività di monitoraggio che devono essere effettuate dai gestori idropotabili, dalle autorità ambientali e sanitarie; definisce le sanzioni per il mancato rispetto dei parametri normativi, nonché i requisiti minimi per i reagenti chimici e i materiali filtranti attivi e passivi da impiegare nel trattamento delle acque.
Ma non solo. Tra le più importanti novità introdotte nell’ottica di implementare una nuova strategia nazionale per la gestione dell’acqua potabile, vi è la nascita di nuove strutture e nuovi strumenti. Cambiamenti importanti che sono stati illustrati nel corso dell’incontro “Disposizioni nazionali e europee sui materiali a contatto con acqua potabile: a che punto siamo?” organizzato da Anima Confindustria nella cornice di MCE – Mostra Convegno Expocomfort, che ha visto la presenza di Luca Lucentini e Enrico Veschetti, rispettivamente Direttore del neonato CeNSiA ed Enrico Veschetti, Direttore della sezione Rischio Chimico del CeNSiA.
Come esposto durante il convegno, il CeNSiA Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque si articola in quattro macro aree: rischio microbiologico e virologico, rischio chimico, valutazione e approvazione dei piani sicurezza d, coordinamento, gestione e accesso ai dati. Il Centro, appartenente all’Istituto Superiore di Sanità, è operativo da giugno 2023 e ricopre numerose funzioni. In primo luogo, si occupa della gestione dei PSA (Piani di sicurezza delle acque) con lo scopo di valutare rischi e criticità infrastrutturali riguardanti sorgenti, sistemi di trattamento, sistemi di distribuzione; questa attività prevede anche l’elaborazione di linee guida, la formazione e il coordinamento del gruppo di esperti, la valutazione e approvazione dei PSA, ispezioni, rendicontazione. Altre funzioni del CeNSiA sono la valutazione del rischio da contaminanti emergenti, l’approvazione delle istanze per l’uso di ReMaF (reagenti chimici, mezzi filtranti e materiali per il trattamento dell’acqua) e la valutazione della disponibilità idrica in relazione ai cambiamenti climatici.
Per continuare a leggere l'articolo: link.