L'INTERVISTA. Linde Gas Italia: “Strategia idrogeno crea basi per investimenti a lungo termine”

14 mar 2025
Intervista di Elena Veronelli ad Andrea Porrini, CEO di Linde Gas Italia

La Strategia Nazionale dell’Idrogeno realizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è stata presentata a Roma il 27 novembre scorso.

“La nostra Strategia – ha detto il Ministro Pichetto - si articola su diversi scenari, sapendo che l’affermazione del vettore idrogeno dipenderà da molteplici e trasversali tematiche. Oggi il governo vuole dunque condividere con imprese e industrie una visione su un settore che già può contare su risorse complessive superiori ai 6 miliardi, ma che ha ancora bisogno di sviluppare un mercato solido e va dunque accompagnato con nuovi strumenti, insieme a una forte coesione inter-istituzionale”.

Ma cosa ne pensano gli operatori? Ecco il punto di vista di Andrea Porrini, CEO di Linde Gas Italia, filiale italiana del gruppo multinazionale Linde Plc, player mondiale nel settore dei gas industriali - tra i quali l'idrogeno - e dell'ingegneria.

Qual è il suo commento sulla Strategia Nazionale per l’Idrogeno presentata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica?

La Strategia Nazionale per l'Idrogeno consolida l'idrogeno come vettore energetico chiave, quindi rappresenta un tassello decisivo per aziende come la nostra al fine di prendere decisioni di investimento a lungo termine. Ravvisiamo grandi opportunità nello sviluppo dell'economia dell'idrogeno e potendo vantare cento anni di esperienza in questo settore partiamo da una buona posizione.

L'idrogeno pulito è un elemento cruciale del mix energetico e riveste un ruolo determinante nella transizione verso le emissioni zero. Si tratta di una soluzione efficace per decarbonizzare processi industriali che, al momento, non possono essere elettrificati. Attualmente l’idrogeno è impiegato nei settori chimico, della raffinazione e della produzione di fertilizzanti. La transizione verso l'idrogeno a basse emissioni di carbonio e rinnovabile è essenziale per ridurre l’impronta ecologica di queste industrie. Esiste inoltre un ampio potenziale affinché altri comparti adottino l'idrogeno per raggiungere la neutralità climatica, in particolare quelli più difficili da decarbonizzare come siderurgia, fonderie, cemento, vetro e ceramica. Inoltre, l'idrogeno può avere un impatto significativo nella riduzione delle emissioni del trasporto pesante su strada, ferrovia, via mare e nel settore aeronautico, offrendo un'alternativa sostenibile ai combustibili fossili. Tutti questi aspetti sono parte integrante della strategia delineata.

Ritenete che gli obiettivi identificati dalla Strategia siano adeguati?

Pensiamo che avere obiettivi a breve, medio e lungo termine fornisca l'orizzonte di pianificazione necessario per le decisioni di investimento e riteniamo che l’obiettivo a lungo termine contenuto nella strategia – entro il 2050, una penetrazione dell'idrogeno che potrebbe potenzialmente raggiungere circa il 18% del consumo finale nell'industria difficile da abbattere e il 30% del consumo finale nel settore dei trasporti – sarebbe altamente auspicabile.

Accogliamo quindi con favore l'approccio adottato e crediamo che si tratti di un passo significativo verso la riduzione dell'impronta di carbonio nell'industria e nei trasporti.

Come pensate si possa giungere a una reale adozione dell’idrogeno?

Abbiamo apprezzato che la strategia riconosca il ruolo dell'idrogeno a basse emissioni di carbonio o blu come soluzione transitoria fondamentale. Tuttavia, diversi aspetti dovranno migliorare prima di raggiungere un'adozione su larga scala dell'idrogeno rinnovabile, o verde. Tra questi rientrano la riduzione dei costi di produzione, il progresso nella maturità tecnologica degli elettrolizzatori, l'espansione della capacità di elettrolisi e la garanzia di una fornitura stabile e sostenibile di energia rinnovabile a prezzi più competitivi.

Possiamo comunque affermare di trovarci nella posizione di realizzare progetti di idrogeno a basse emissioni di carbonio su larga scala già oggi. Questa tecnologia è matura, collaudata e immediatamente disponibile, offre bassi rischi tecnici e costi complessivi più contenuti. L'idrogeno a basse emissioni di carbonio può integrare e accelerare il percorso verso la decarbonizzazione, contribuendo a rispondere alla crescente domanda di idrogeno su larga scala dell'industria. Questo approccio bilanciato consente all'economia dell'idrogeno di evolversi fin da ora, creando le condizioni per un futuro in cui l’idrogeno verde sarà sempre più accessibile e conveniente.

Rilevate delle criticità?

Una sfida da fronteggiare è quella delle tempistiche. I fondi disponibili provengono dagli IPCEI (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo) ma derivano soprattutto dal PNRR, il quale impone scadenze stringenti e rigorose, difficili da rispettare. Secondo alcune stime, se tali termini non saranno prorogati, soltanto il 15% dei progetti potrà essere portato a compimento.

Inoltre, la maggior parte degli incentivi finora destinati a supportare la produzione di idrogeno rinnovabile si è concentrata esclusivamente sul sostegno al Capex (spese in conto capitale). Resta da verificare se l'introduzione di un meccanismo incentivante per coprire i costi operativi (il decreto Opex) potrà favorire concretamente la transizione.

Quali altre problematiche potrebbero ostacolare la diffusione dell'idrogeno per decarbonizzare i settori hard-to-abate?

Ci sono ancora diverse sfide da affrontare che non riguardano solo l'Italia. Prima di tutto, la produzione di idrogeno verde non è ancora del tutto competitiva rispetto ai combustibili fossili in termini di costi. Sebbene i progressi tecnologici e l’espansione della produzione stiano riducendo questo divario, politiche di sostegno, innovazione tecnologica ed economie di scala sono fondamentali per accelerare la transizione.

Inoltre, la produzione di idrogeno verde richiede un elevato apporto di elettricità rinnovabile, e l’attuale capacità potrebbe non bastare per coprire la domanda futura. Questo evidenzia la necessità di investire nelle infrastrutture legate all’energia solare, eolica e alla rete elettrica, non solo per soddisfare i fabbisogni dell’idrogeno ma anche per rafforzare il sistema energetico rinnovabile nel suo complesso.

Un altro ostacolo è l’assenza di normative uniformi a livello internazionale per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio dell'idrogeno creando incertezza per gli investitori. Definire standard globali condivisi e semplificare le politiche nazionali garantirebbe maggiore chiarezza, facilitando un'adozione più diffusa e sbloccando il potenziale dell'idrogeno nella decarbonizzazione dei settori più difficili da trasformare.

Affrontare queste sfide richiede un approccio integrato che combini regolamentazione, incentivi economici e sviluppo infrastrutturale. Un sostegno mirato può rendere l'idrogeno più competitivo e scalabile, contribuendo alla decarbonizzazione dell’industria. Misure specifiche come sussidi, agevolazioni fiscali e finanziamenti possono incentivare ulteriormente gli investimenti.

Parallelamente, il progresso tecnologico attraverso la ricerca e lo sviluppo è cruciale per migliorare le tecnologie legate all’idrogeno e aumentare l'efficienza dei processi di elettrolisi. L'implementazione su larga scala di elettrolizzatori deve essere accelerata per massimizzarne l’utilizzo in termini di ore.

Infine, per favorire la crescita dell'economia dell'idrogeno, è essenziale una collaborazione internazionale e un dialogo continuo tra aziende e istituzioni per superare le criticità.

Le linee guida delineate nella Strategia sono ben focalizzate e la loro attuazione deve essere sostenuta.

A quali progetti sta lavorando Linde Gas Italia nel campo dell'idrogeno?

A livello nazionale, abbiamo dato il nostro contributo con prodotti e soluzioni ingegneristiche alla realizzazione dei primi due distributori di idrogeno per la mobilità in Italia, situati a Bolzano e Mestre.

Inoltre, collaboriamo con NatPowerH, realtà volta a installare stazioni di rifornimento di idrogeno per il settore nautico nei porti turistici del nostro paese. Sempre nell’ambito marittimo, abbiamo partecipato allo sviluppo di imbarcazioni pilota e di sistemi energetici di bordo basati su carburante a idrogeno per una nave da crociera.

Siamo anche partner nel progetto europeo Everywh2ere, coordinato da RINA, che ha previsto la realizzazione e l'utilizzo, in diversi contesti, di generatori mobili di energia alimentati a idrogeno, in sostituzione dei classici generatori diesel. In questo contesto, forniamo i sistemi di stoccaggio, trasporto e alimentazione a 350 bar per i generatori, già impiegati in numerosi eventi in Italia e all'estero.

Questi progetti dimostrano il nostro impegno nello sviluppo della tecnologia e delle infrastrutture legate all'idrogeno in Italia. Attraverso collaborazioni strategiche e il nostro know-how, vogliamo accelerare la transizione verso un futuro sostenibile e a basse emissioni di carbonio. Crediamo fermamente nel potenziale dell'idrogeno per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette e siamo determinati a svolgere un ruolo di primo piano in questa trasformazione, forti della nostra esperienza a livello globale.

In cosa consiste il vostro business dell’idrogeno a livello globale?

Linde ha oltre un secolo di esperienza nel settore dell'idrogeno e una presenza globale affermata in questo ambito. Come leader internazionale nella produzione di idrogeno, disponiamo di competenze lungo l'intera filiera, dalla produzione alla distribuzione fino allo stoccaggio. Ci occupiamo di idrogeno convenzionale (grigio), a basse emissioni di carbonio (blu) e rinnovabile (verde), ottenuti da diverse materie prime e risorse naturali.

Gestiamo oltre 150 impianti di Steam Methane Reforming (SMR) e unità di Pressure Swing Adsorption (PSA), e abbiamo installato più di 80 elettrolizzatori su scala globale. Inoltre, possediamo la più grande flotta mondiale di autocisterne e rimorchi per il trasporto dell'idrogeno e abbiamo realizzato più di 210 stazioni di rifornimento in tutto il mondo per la mobilità sostenibile.

La nostra strategia aziendale è focalizzata sul supporto attivo ai clienti di diversi settori per ridurre le emissioni delle loro attività, sfruttando le più avanzate tecnologie di cattura del carbonio e di produzione di idrogeno. Ci consideriamo 'facilitatori' della decarbonizzazione, svolgendo un ruolo centrale nella transizione energetica e accompagnando le aziende verso l’obiettivo delle zero emissioni nette.

Intervista di Elena Veronelli