INTERVISTA. Idrico, ABC Napoli: necessarie riforme per visione industriale

25 set 2024
Intervista a cura di Marco Ferretti.

L’installazione di dispositivi “smart” all’avanguardia per efficientare i consumi e contrastare gli sprechi, monitorando le perdite e facilitando gli interventi. L’importanza di costituire reti di aggregazione fra i vari gestori sviluppando sinergie che  rilancino gli investimenti strutturali; la rilevanza dei fondi del PNRR in aiuto alle opere di manutenzione straordinaria.

Queste alcune delle priorità di ABC Acqua Bene Comune, l’azienda speciale napoletana che da circa 140 anni (con diverse denominazioni e forme giuridiche) gestisce il servizio idrico integrato nel capoluogo campano, rifornendo quotidianamente oltre 1 milioni di cittadini, e altri 300 mila in sub-distribuzione nelle aree di Benevento, Caserta, e Avellino. Nei piani aziendali per il futuro di ABC c’è anche la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Oltre all’esigenza, già invocata da altre utilities, di un aggiornamento della normativa in materia di servizio idrico.

Abbiamo affrontato gli scenari futuri e le relative strategie d’impresa richieste dal mercato con Gianluca Sorgenti degli Uberti, il responsabile dell’azienda per l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo tecnologico e i sistemi informativi.

ABC Napoli nel marzo scorso è subentrata all’Autorità di Sistema Portuale nella gestione del servizio idrico integrato del Porto di Napoli. Sono previste ulteriori espansioni?

Attualmente no. È da tempo in discussione con l’Ente Idrico Campano (l’Ente di Governo d’Ambito nella Regione Campania) il trasferimento della gestione degli impianti id depurazione a servizio della città di Napoli dalla Regione Campania ad ABC Napoli. Ad oggi, tuttavia, non è ancora stata definita una tempistica.

Tempo fa, però, non si era parlato di annettere il comune di Marano?

Parliamo di qualche anno addietro. Si cercò di definire un percorso per trasferire la gestione della rete idrica di distribuzione del Comune di Marano ad ABC Napoli. La legge della Regione Campania 15/2015 aveva definito, all’interno dell’Ambito Territoriale della Regione Campania, 5 articolazioni distrettuali: tra queste il distretto “Napoli”, costituito dalla città di Napoli e altri 31 comuni della provincia di Napoli, tra cui appunto Marano. Il percorso non fu portato a compimento.

La Regione ha poi suddiviso l’articolazione distrettuale Napoli in due articolazioni distrettuali: “Napoli città”, coincidente con il territorio della città di Napoli e “Napoli Nord” comprendente gli altri 31 Comuni. Nel settembre 2022 l’EIC ha affidato ad ABC Napoli la gestione del SII del distretto “Napoli città”, legittimando pienamente la stessa ABC a partecipare ai bandi emessi dal MIT e dal MASE  nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

ABC ha pianificato degli interventi per gestire un impianto di depurazione e chiudere così il ciclo idrico integrato. Che benefici avrà in termini qualitativi ed economici?

La gestione della depurazione consolida il ruolo di ABC Napoli come gestore del servizio idrico integrato, che inizia dalla fase di captazione e si conclude proprio con quella di depurazione. Sul piano economico occorrerà capire in futuro quanto la tariffa che attualmente percepiamo per il servizio di depurazione, e che devolviamo nelle casse di palazzo Santa Lucia, sarà in grado di coprire le spese sostenute per la gestione degli impianti di depurazione.

Siete la prima azienda campana ad aver adottato il PSA (l’acqua napoletana per numero di test effettuati è già qualitativamente una delle migliori in Italia). C’è un legame con il Piano di sicurezza dell’acqua stabilito dalle direttive europee, a cui occorrerà aderire entro il 2029 e i nuovi depuratori?

La Direttiva 2020/2184 stabilisce che i gestori debbano adottare il Piano di Sicurezza delle Acque entro il 12.01.2029. La Direttiva non la riguarda la depurazione che coinvolge gli step finali del ciclo idrico, la cui qualità in ogni caso è assicurata dal rispetto dei parametri che vengono imposti da altre direttive europee e decreti nazionali.

Per ciò che concerne, invece, la fase di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, nel 2020 ABC ha avviato, con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, un tavolo interdisciplinare e interistituzionale, coinvolgendo diversi attori tra cui Regione Campania, ARPAC, ASL Napoli 1, Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo un intenso lavoro congiunto si è arrivati alla emissione del Piano di Sicurezza delle Acque della prima filiera del sistema idrico gestito da ABC Napoli. E’ attualmente in corso la redazione del PSA sulle ultime filiere del sistema.

Diverse realtà in Italia ritengono che l’aggregazione dei gestori di servizi idrici possa comportare benefici in termini tariffari e di qualità; penso a quanto dichiarato a Watergas lo scorso dicembre dal Presidente di Acquedotto Pugliese, e ad una realtà come Water Alliance in Lombardia. Non temete che una modalità maggiormente accentratrice possa sviluppare in futuro il pericolo di logiche individualistiche?

Mi trovano assolutamente d’accordo, l’aggregazione dà benefici. Consapevoli di questa opportunità, proprio a luglio ABC ha firmato con Utilitalia un contratto di rete per la costituzione di Rete Sud, insieme ad altre nove imprese di acqua, rifiuti ed energia del Mezzogiorno. Hanno partecipato anche Acquedotto Pugliese e ASIA, la società in house che gestisce i rifiuti a Napoli.

Tutto ciò rappresenta un grande passo avanti per contrastare la frammentazione nelle regioni meridionali. Se potessimo fare un paragone, Rete Sud equivarrebbe a quello che è Water Alliance per le utilities lombarde. Potremo creare sinergie nel nostro territorio e rilanciare gli investimenti strutturali, ad esempio quelli previsti dal PNRR, tramite continui scambi di buone pratiche e confronti sulle problematiche comuni.

Nell’ultimo anno ABC ha installato 30 mila contatori smart meters nelle case a Napoli che aiutano a non sprecare acqua gestendo al meglio i consumi e aiutando a rilevare anomalie nell’impianto. Con riguardo ancora agli investimenti gestionali, anche grazie ai fondi PNRR è prevista l’adozione di una piattaforma informatica di “smart water management” che permetterà un controllo puntale delle pressioni e una riduzione delle perdite della rete. Quando entrerà in funzione?

Mi lasci dire, gli smart meters sono davvero utili e ci aiutano parecchio nella formulazione di bilanci idrici corretti per i distretti in cui è suddivisa la rete idrica cittadina: fornendo informazioni di dettaglio sulle portata in uscita dai distretti permettono di essere più precisi nell’individuazione delle perdite e delle anomalie.

Grazie ai fondi React EU, ABC ha implementato un evoluto sistema di “smart water management”, che consente di monitorare tutti i parametri di funzionamento della rete, integrando in un’unica piattaforma tutti gli applicativi oggi in uso (CRM, WFM, Scada, GIS, modello idraulico, ecc…).

Quali sono a proposito, alcuni dei finanziamenti che avete finora utilizzato?

Prima c’è stato il Piano Nazionale Acquedotti, nell’ambito del quale ABC ha avuto un cofinanziamento per i lavori sul canale principale del Serino, che è uno dei due adduttori dell’acquedotto del Serino, e per la rifunzionalizzazione delle vasche del serbatoio dello Scudillo (uno dei più grandi di Europa). Si tratta di un finanziamento di  5,9 milioni tra il 2020 e il 2023.

Nel 2020, un bando del MIT che si avvaleva dei fondi strutturali di coesione PON 2014-2020/React EU, ci ha permesso di lavorare alla riduzione delle perdite idriche nella rete di distribuzione. E’ stato ammesso a finanziamento un progetto di ABC di 27 milioni di euro, di cui 21 milioni finanziati. Al 31.12.2023 sono stati rendicontati tutti i lavori finanziati ed è in fase di completamento l’aliquota autofinanziata.

Rispetto al Next Generation Eu invece, a giugno è stato ammesso a finanziamento un progetto di ABC di 43 milioni di euro, nell’ambito della misura 4.2 del PNRR, 6 dei quali in autofinanziamento. In parte saranno destinati alla realizzazione di 27 km di rete idrica, al telecontrollo grazie alla dotazione di 115 mila contatori in telelettura. Da ultimo, sono in corso di pubblicazione le gare per 7 milioni per 3 interventi dedicati all’adeguamento del sistema fognario tramite misura 4.4 del PNRR, ammessi a finanziamento da parte del MASE.

Rispetto ai costi, invece, è stato fatto qualcosa per diminuire la spesa energetica?

Siamo molti interessati alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, lo siamo stati da sempre. Già nel 2010 abbiamo realizzato una centrale idroelettrica presso le sorgenti di Serino, e una serie di impianti fotovoltaici. Oggi stiamo programmando la realizzazione di ulteriori impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: ciò non tanto per esigenze di bilancio, quanto per il cuore ambientalista della nostra azienda.

A distanza di trent’anni se la sente di fare un bilancio sulla legge Galli, e sulle modalità di programmazione, governo, e gestione del servizio idrico integrato?

Come dichiarato tempo fa anche a Watergas da altri gestori, ritengo che un aggiornamento della materia in un settore come il nostro, dopo così tanti anni, è d’uopo e sarebbe cosa ben accetta. In generale, occorrono riforme che promuovano una visione industriale anche nel nostro settore.