"L’auto a idrogeno offre sì la promessa di zero emissioni ed è considerata una delle possibili alternative ai veicoli a combustione interna tradizionali, ma presenta svantaggi significativi da considerare". E’ quanto sostiene l’associazione milanese Tesla Owners Italia entrando in un tema particolarmente caldo.
“È sì un'auto che non inquina perché emette solo goccioline d’acqua ma oggi la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili (idrogeno verde) non è ancora competitiva, e chissà quando lo sarà, in termini di costi rispetto all’idrogeno a base fossile. Ed è noto che il combustibile fossile comporta impatti ambientali significativi. Anche l'infrastruttura di distribuzione di idrogeno è scarsamente sviluppata, rendendo difficile il rifornimento per i proprietari di auto a idrogeno”, si legge in una nota.
Secondo l’Associazione, il prossimo decennio sarà cruciale e saranno richiesti ingenti investimenti in tecnologia e ricerca scientifica per abbattere sensibilmente i costi di produzione dell’idrogeno verde (unica soluzione possibile per pensare di valutare il futuro dell’idrogeno). La strada maestra resta quella tracciata dall’energia da fonti rinnovabili, e tra tutte si distingue il fotovoltaico che è alla base del sistema delle auto elettriche.
“Condividiamo le osservazioni di Nicola Armaroli, chimico e Dirigente di ricerca presso il CNR, e noto sostenitore del fotovoltaico – commenta Pierpaolo Zampini, Vice Presidente di Tesla Owners Italia – quando afferma che è un rischio creare artificiosamente un mercato, come quello delle auto a idrogeno che non saranno mai competitive come le auto a batteria”.
“E se è vero che non possiamo pensare di fare la transizione energetica con una sola tecnologia, sarà comunque il fotovoltaico la tecnologia chiave per la transizione, e quindi le auto elettriche saranno la scelta per la mobilità sostenibile”, conclude Zampini.