PNRR, definanziamento per idrogeno e dissesto idrogeologico

28 lug 2023
Tutte le decisioni dopo la nuova riunione della Cabina di Regia sul PNRR svoltasi a Palazzo Chigi.

Per nove misure il governo propone il definanziamento dal Pnrr, per un totale di 15,9 miliardi sui 191,5 complessivi. Tra le più significative quelle "per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico", l'"utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate" e la "valorizzazione dei beni confiscati alle mafie".

E' quanto si legge nella sintesi della proposta di revisione del Pnrr e integrazione del RePowerEu diffusa al termine della Cabina di regia con il ministro Raffaele Fitto . Il Governo vuole “salvaguardare” queste 9 misure "attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione".

Nel Pnrr entra inoltre il capitolo RepowerEu con le misure per accelerare la transizione green e l’autonomia energetica del Paese. "Uno dei punti più qualificanti del Piano RePowerEu riguarda l'Ecobonus, dedicato espressamente alle abitazioni private. Attraverso lo strumento tradizionale della detrazione fiscale, ma con alcune importanti e sostanziali correzioni, la nuova misura del Piano andrà in supporto delle famiglie a basso reddito, in passato rimaste escluse dagli interventi di efficientamento delle abitazioni", si legge ancora nella sintesi.

"La dotazione del provvedimento - viene spiegato - è di 4mld e si basa sulle consuete detrazioni fiscali, ma, a differenza del passato, con vincoli stringenti che le renderanno disponibili solo le fasce a basso reddito".

Il Mit ha presentato in Cabina di Regia una proposta che riguarda la rimodulazione di parte dei progetti di propria competenza. Nessuna rimodulazione finanziaria, invece, ha riguardato investimenti di competenza dei Comuni.

Gli oltre 39 miliardi di risorse finanziarie da destinare alle infrastrutture e ai sistemi di trasporto, riferisce il Mit in una nota, saranno interamente spesi, come da programma. In più il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini ha avanzato, tramite i propri uffici, proposte per ottenere ulteriori 2 miliardi di finanziamenti per rafforzare le misure a supporto delle perdite idriche, del trasporto rapido di massa e dei treni intercity.

Inoltre, sui fondi RepowerEu, il Mit ha chiesto fondi aggiuntivi per 1,5 mld per l'efficientamento energetico nelle case popolari, 400 mln per elettrificazione delle banchine nei porti per ridurre le emissioni inquinanti e 600 mln per nuovi vagoni per i treni pendolari e il trasporto pubblico locale.

Escluse dal Pnrr perché realizzabili con tempi non più compatibili con la scadenza del 2026 la tratta ferroviaria Roma-Pescara, due lotti della Palermo-Catania e una parte degli investimenti per l’Ertms (European Rail Traffic Management System).

Le risorse saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania. Salvini, riferisce il Mit, ha impegnato gli uffici del dicastero di Porta Pia affinché tutte le opere non ricomprese nel Pnrr ma ritenute strategiche siano contestualmente finanziate da altri programmi.