Gli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico fissati dall’Unione Europea risultano ambiziosi e sfidanti. L’industria dei gas liquefatti - GPL e GNL - intende fornire soluzioni che riescano a garantire il raggiungimento dei target previsti già al 2030, con una prospettiva a più lungo termine posta al 2050.
Su questa strada va l’accordo sottoscritto mercoledì da Assogasliquidi-Federchimica ed ENEA, attraverso il quale l’industria del GPL e GNL intende accelerare un percorso già intrapreso prima della pandemia: incrementare sensibilmente la produzione di bioGPL, bioGNL e altri prodotti rinnovabili come il dimetiletere (DME) e il biogas ottenuti da processi bio o di carbon recycling.
La firma dell’accordo consentirà di dare avvio ai lavori di analisi, ricerca e sviluppo di processi e prodotti che consentiranno di disporre di gas liquefatti bio e rinnovabili in grado di contribuire in modo sostanziale alla riduzione dell’impronta carbonica dei settori del termico e dei trasporti.
“Siamo da sempre impegnati nel settore energetico, anche nell’ottica di fornire il nostro contributo per raggiungere entro il 2030 i target Ue di riduzione delle emissioni”, ha affermato Giorgio Graditi, Direttore Generale ENEA, sottolineando che "attraverso l’intesa con Assogasliquidi-Federchimica vogliamo dare il nostro apporto alla sostituzione dei combustibili di origine fossile, beneficiando di un mercato e di una rete infrastrutturale già disponibili”.
ENEA collaborerà con Assogasliquidi attraverso il Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili, che opera nell’intera filiera energetica, con particolare riferimento a fonti e gas rinnovabili, tecnologie associate e mobilità sostenibile.
"Anche le nostre imprese si sono già impegnate a sostenere gli investimenti necessari per ottenere questa svolta epocale”, ha sottolineato Andrea Arzà Presidente di Assogasliquidi-Federchimica. “Parliamo di circa 4 miliardi di euro solo per centrare il primo obiettivo fissato al 2030. Abbiamo già effettuato alcuni test preliminari. Ma puntiamo su ENEA, eccellenza italiana della ricerca nel settore energetico, per fare l’ultimo e decisivo step che ci porterà ad essere ancora più virtuosi sul fronte delle emissioni. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che i gas e i gas liquefatti sono sempre stati i migliori alleati per combattere l’inquinamento e le emissioni di polveri sottili. Ma da tempo lavoriamo anche per raggiungere i migliori risultati in termini di decarbonizzazione”.
Un primo obiettivo della filiera del GPL prevede per il 2030 l’immissione in consumo di una miscela formata per almeno il 40% da prodotto bio e rinnovabile (bioGPL, già presente nel mercato, e DME), componenti che possono essere utilizzate in purezza o miscelate, in quantità tali da soddisfare la domanda energetica del settore residenziale, commerciale, industriale, agricolo e anche automobilistico. Un secondo orizzonte è stato individuato nel 2050 con un ulteriore taglio di emissioni di CO2.
Si tratta dunque – come è stato sottolineato da Arzà e Graditi - di una occasione per “assistere” e “guidare” il Paese nella creazione di uno sviluppo industriale sostenibile e nella ricerca di nuovi prodotti. Una sostenibilità, che deve essere non solo ambientale ma anche economica e sociale. “Questa, secondo noi, è la strada più importante da percorrere. Vogliamo pensare ad un futuro dove esista una strada tutta italiana per la decarboinizzazione, dove il nostro paese, con orgoglio, possa dimostrare nel tempo i progressi fatti in questa direzione”, ha detto il Presidente Arzà.
Di Chiara Proietti