L'analisi evidenzia una diminuzione dei consumi di gas nel periodo di crisi, con un calo del 14,3%, inferiore al 17% osservabile dai dati grezzi
La situazione energetica derivante dalla crisi russo-ucraina ha determinato una riduzione dei consumi di gas ed energia elettrica in Italia. Tuttavia, le statistiche ufficiali non consentono di valutare in modo separato gli effetti dell'attività economica e delle variazioni di temperatura, fattori che influenzano notevolmente i consumi energetici. E' quanto affermato da REF Ricerche in una nota, che presenta il nuovo Position Paper "La crisi energetica e i consumi in Italia: evidenze di un cambiamento strutturale".
Il Position Paper si propone di analizzare i consumi di gas ed energia elettrica nel Paese al fine di isolare l'impatto diretto degli aumenti di prezzo sui livelli di domanda. I risultati - si legge nella nota - evidenziano non solo risparmi temporanei dovuti agli improvvisi aumenti dei prezzi, ma anche segnali di cambiamenti strutturali nelle abitudini di consumo energetico.
Come si spiega nel report, tradizionalmente, l'energia è stata considerata un bene inelastico, ovvero la cui domanda non subisce variazioni sostanziali in risposta a cambiamenti di prezzo. Tuttavia, sembra che gli improvvisi aumenti dei prezzi abbiano contribuito a modificare i comportamenti di consumo degli italiani.
Per comprendere appieno l'impatto degli aumenti di prezzo sui consumi, REF ha applicato modelli econometrici e statistici. I risultati mostrano che l'industria reagisce quasi immediatamente alle variazioni di prezzo, mantenendo un costante pattern di risparmio nel tempo. D'altra parte, nel comparto residenziale, la risposta ai cambiamenti di prezzo è più ritardata, probabilmente a causa di un diverso livello di consapevolezza dei mercati energetici e delle tempistiche di informazione sui prezzi.
Nel complesso, l'analisi evidenzia una diminuzione dei consumi di gas nel periodo di crisi, con un calo del 14,3%, inferiore al 17% osservabile dai dati grezzi. Per quanto riguarda l'energia elettrica, si registra un risparmio del 4,3% rispetto al dato rilevato del 3,5%. Nonostante una diminuzione degli sforzi di risparmio nella seconda parte del 2023, le abitudini di risparmio sembrano essere consolidate, anche se a livelli inferiori rispetto ai mesi precedenti.
Ref spiega che le nuove tecnologie, gli investimenti in efficienza energetica e una maggiore attenzione agli sprechi sembrano aver contribuito alla consolidazione di abitudini di risparmio, che si mantengono anche in periodi di prezzi più bassi. Questo potrebbe portare a risparmi cumulati importanti nel lungo termine.