Secondo il Laboratorio, serve una nuova strategia basata sull’analisi del rischio e degli impatti del cambiamento climatico.
"Eventi estremi con tempi di ritorno plurisecolari stanno divenendo una tragica ricorrenza. Alle alluvioni in Emilia-Romagna e alla siccità che sta attagliando la Sicilia e altre aree del Sud Italia si accompagnano fenomenologie non distanti anche nell’area continentale europea. Occorre un cambio di approccio che parte dalla cultura della prevenzione e che deve necessariamente tradursi in un nuovo modo di pianificare e realizzare le infrastrutture".
Ad affermarlo è il Laboratorio Servizi Pubblici Locali di Ref Ricerche nel suo Position Paper n. 278, dal titolo “Dal rischio climatico alle infrastrutture: come costruire la "resa a prova di clima"”.
La pianificazione e le infrastrutture, sostiene il Ref, sono fondamentali per affrontare il “nuovo mondo”: non bastano le azioni urgenti in risposta all’emergenza, serve piuttosto una nuova strategia basata sull’analisi del rischio climatico e degli impatti del cambiamento climatico sulle persone, sul territorio e sulle attività produttive.
La stretta relazione tra infrastrutture e resilienza climatica, si legge, è centrale anche in un recente lavoro dell’OECD, "Infrastructure for a Climate-Resilient Future", che riassume le azioni necessarie per realizzare un nuovo approccio orientato alle infrastrutture: anticipare, identificare e pianificare, non sottostimando gli imprevedibili fenomeni fuori scala, e identificare le conseguenze del cambiamento climatico sulle infrastrutture e sulla loro capacità di adattarsi; Intraprendere azioni a tutela dei territori al fine di assicurare la resa a prova di clima delle infrastrutture, attraverso il finanziamento della realizzazione/ammodernamento/manutenzione straordinaria dell’infrastruttura.