Report O-Fire: Europa guida sostenibilità nonostante sfide globali

06 mar 2024
Il Rapporto sottolinea l'importanza fondamentale degli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile per la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi di finanza sostenibile

Nel 2023, per la prima volta, si è osservata una diminuzione del flusso complessivo dei fondi sostenibili, che ha registrato un deflusso netto di 2,5 miliardi di dollari. Unica eccezione il contesto europeo che mantenuto i flussi netti positivi, attraendo 3,3 miliardi di dollari nel quarto trimestre dello scorso anno, seppur in calo rispetto al trimestre precedente.

Questo è uno dei risultati del Secondo Rapporto annuale di O-Fire ("Osservatorio sulla Finanza d'Impatto e sue Ricadute Economiche"), un'iniziativa lanciata due anni fa dall'Università di Milano-Bicocca insieme a Banca Generali Spa e Aifi-Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt.

Le attività di O-Fire sono parte dello Spoke 4 di Musa, l'Ecosistema dell'Innovazione finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Rapporto, intitolato "ESG Disclosure Obligations, sustainable funds and renewable energy sources in the midst of the ecological transition", è stato presentato nei giorni scorsi all'Auditorium "Guido Martinotti" dell'Università di Milano-Bicocca.

L'Europa – si legge nella nota - sta attivamente rinnovando il suo quadro normativo per la sostenibilità, con l'introduzione dell'Atto delegato per l'Ambiente e l'approvazione della Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (CSRD). Questi sviluppi rappresentano passi significativi verso l'espansione dei requisiti di reporting non finanziario. Con l'obbligo imposto a quasi 50 mila aziende di conformarsi agli Standard europei di reporting sulla sostenibilità, l'UE mira a promuovere una maggiore trasparenza e responsabilità sociale d'impresa, elementi cruciali per la competitività sul mercato.

L'analisi sottolinea che la Tassonomia europea è ancora in fase di evoluzione e che saranno necessarie ulteriori integrazioni e modifiche per favorire gli investimenti necessari per raggiungere l'obiettivo di emissioni zero dell'Unione Europea entro il 2050.

Inoltre, il Rapporto sottolinea l'importanza fondamentale degli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile per la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi di finanza sostenibile. Tuttavia, vengono identificate sfide legate all'impatto del cambiamento climatico sulla produzione energetica, che potrebbero riconfigurare gli equilibri globali di domanda e offerta e influenzare gli investimenti nel settore.

“Gli investimenti nelle Fonti di energie rinnovabili pur influenzando positivamente il rating ESG, possono avere un effetto opposto sul rating del credito. Un'analisi sulla relazione tra i due tipi di rating relativa a 116 società europee ha mostrato infatti che solo per 35 società, che rappresentano il 30% del campione, il rating di credito e il rating ESG hanno la stessa qualità”, hanno scritto i ricercatori.