Rinnovabili: +72% di progetti di storage nei primi 6 mesi del 2023

09 ott 2023
All'Italian Renewables Investment Forum 2023, l’evento organizzato da Green Horse Advisory e Althesys al Maxxi di Roma, si è discusso di questioni chiave riguardanti il mercato italiano delle rinnovabili, con alcune proposte ai policy maker per accelerare la transizione energetica. Focus anche su biometano e idrogeno verde.

Il potenziale del mercato italiano dell’energia rinnovabile al 2030 è enorme: l’anno scorso con quasi 41 miliardi di euro si è parlato di punto di svolta per gli investimenti, anche sulla scia delle opportunità del PNRR. Nel 2023 il trend si è consolidato: nei primi sei mesi di quest’anno si è registrato un +37% dei progetti in MW, rispetto allo stesso periodo di un anno prima e addirittura +72% per quelli di storage. È quanto emerso questa mattina a Roma all'Italian Renewables Investment Forum 2023, l’evento, organizzato da Althesys e Green Horse Advisory al Maxxi, che ha raccolto i maggiori investitori nazionali e internazionali del mondo delle rinnovabili.

Gli ultimi anni – è stato detto nel corso dei lavori - hanno cambiato il contesto globale condizionando il nostro Paese tra opportunità, ma anche numerose incertezze normative e di mercato. L’incontro ha messo al centro della discussione le grandi potenzialità delle diverse tecnologie (si pensi alle prospettive tra gli altri per agrivoltaico, storage e generazione distribuita), ma è stata esaminata anche la riforma del mercato elettrico che verrà e le future dinamiche di prezzi sul mercato italiano a medio-lungo termine. Nel corso dei lavori si è parlato poi del ruolo centrale che dovranno assumere nella transizione energetica le infrastrutture energetiche (reti e storage) sulla crescita delle rinnovabili i cui progetti ad oggi presentati sono quasi tripli rispetto al target del 2030, ma anche della necessità di assicurare una supply chain quanto più indipendente e in grado di assicurare costi e tempi di approvvigionamento certi.

Nel corso dell’evento è stato presentato un paper che riassume le attuali questioni chiave riguardanti il mercato italiano delle rinnovabili.

Le operazioni complessive mappate dal Rapporto Annuale Irex di Althesys per il 2022 sono 958, più del doppio rispetto alle 437 dell'edizione precedente. Questo incremento, dovuto anche al PNRR, si riflette naturalmente sul valore complessivo degli investimenti, che si attestano a 40,9 miliardi di euro (+203% rispetto all'anno precedente), e su quello della potenza, che raggiunge i 38,9 GW (+160% rispetto al 2021). Oltre agli impianti di generazione, questi includono circa 1,4 GW di sistemi di accumulo stand-alone, a cui si aggiungono altri 36 MW abbinati a nuovi progetti o impianti.

I ricavi unitari previsti rimangono superiori ai costi livellati, sostenuti dagli elevati prezzi dei combustibili fossili, che sono ancora in aumento sebbene al di sotto dei livelli del 2022. Inoltre, i prezzi medi catturati dal solare mostrano ancora poche differenze rispetto ai prezzi del mercato spot. In alcune zone sono addirittura superiori. Questa situazione è destinata a cambiare nei prossimi anni, con l'aumento della quota di generazione rinnovabile, soprattutto al Sud. Non solo i modelli energetici, ma anche i dati reali di altri mercati europei mostrano che i prezzi scenderanno per effetto della cannibalizzazione, riducendo il ritorno sugli investimenti.

In particolare sul biometano, il paper sottolinea che alla fine del 2022, in Italia erano in funzione 45 impianti di biometano, 12 dei quali alimentati esclusivamente da FORSU (Rifiuti organici alimentari e rifiuti urbani differenziati). La capacità totale ha raggiunto i 22.500 metri cubi all'ora (Smc/h). Altri 10 impianti utilizzano la FORSU e altre materie prime avanzate (4.700 Smc/h). Sempre nel 2022, altri 130 impianti di biometano sono stati qualificati per l'approvazione del progetto, ma non sono ancora in funzione. Di questi, 24 saranno alimentati esclusivamente da FORSU, con una capacità produttiva di 13.000 Smc/h, e altri 34 utilizzeranno FORSU e altre materie prime avanzate per una produzione di 22.000 Smc/h.

Quanto all’idrogeno verde, il paper ricorda che in Italia il sostegno pubblico è significativo e viene fornito attraverso diversi canali. La creazione di una catena del valore italiana è in corso, con un fiorire di iniziative. Il panorama italiano vede 115 iniziative, che coinvolgono oltre 150 attori. C'è un crescente interesse per l'idrogeno da parte di attori di varie dimensioni e settori. L'Italia sembra pronta ad avviare una catena del valore nazionale, ma è ancora in una fase embrionale, che mostra tuttavia notevoli opportunità.