Confermati alla guida di SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) per i prossimi tre anni il Presidente, Paolo Romano, e l’Amministratore delegato, Armando Quazzo. In consiglio riconfermata Cristina Tumiatti e due nuovi ingressi: Monica Cerutti e Enzo La Volta.
L’Assemblea dei Soci di SMAT riunitasi ieri presso il complesso industriale di Castiglione Torinese ha approvato anche il bilancio d’esercizio 2022 che chiude con un risultato positivo di oltre 41,6 milioni, con un aumento di oltre il 21% rispetto all’utile 2021 pari a 31 milioni.
Approvata anche la proposta di destinazione dell’utile a seguito della Convenzione sottoscritta dai Soci di mantenere a riserva di SMAT vincolata agli investimenti 33,7 milioni e di distribuire ai Comuni Soci 7,9 milioni per la promozione di attività a tutela ambientale.
“Il rapporto con il territorio servito si dimostra strategico e consente una diminuzione dei costi del servizio idrico per le attività sociali dei Comuni per un importo di oltre 5,7 milioni, interamente coperto da SMAT che, unito agli utili, comporta per i Comuni un beneficio economico di 13,6 milioni”, evidenzia il Presidente SMAT, Paolo Romano.
L’Assemblea dei Sindaci ha inoltre approvato l’estensione del termine di scadenza del prestito obbligazionario emesso dall’Azienda nel 2017 per finanziare gli investimenti destinati ad ampliare ed ammodernare le reti e gli impianti di produzione, distribuzione, raccolta e trattamento acque della Città di Torino e degli altri 290 Comuni Soci di SMAT.
Il prestito obbligazionario non convertibile di 135 milioni di euro ha una durata settennale, scadrebbe quindi ad aprile del 2024. I Soci hanno approvato l’estensione per un periodo non superiore a 10 anni. Il prestito sarà rinegoziato ai valori di mercato mantenendo il regime di non convertibilità delle obbligazioni.
“Tutto questo - sottolinea l’Amministratore delegato SMAT, Armando Quazzo, - permetterà di sostenere il piano degli investimenti dell’azienda garantendo la realizzazione di opere significative per i territori e gli utenti, senza chiedere fondi o garanzia ai Comuni Soci”.