“Dieci significative opere, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno realizzando, grazie a finanziamenti ministeriali, non sono certo esaustive del costante lavoro svolto sul territorio per incrementare la resilienza delle comunità di fronte alla crisi climatica, in attesa di scelte politiche, che individuino fattivamente le infrastrutture idrauliche come asset strategico per lo sviluppo del Paese come già avviene, ad esempio, per le arterie stradali e le reti ferroviarie”. E' questa la premessa, con cui Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Tutela e la Gestione del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), presenta importanti interventi in atto lungo la Penisola: 5 al Nord, 3 al Centro, 2 nel Sud Italia.
“Porre l’attenzione su queste opere – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – vuole solo essere un esempio di concretezza: se da un lato ribadiamo la necessità e presentiamo piani di nuove infrastrutture idrauliche per il Paese, dall’altro utilizziamo le risorse disponibili, spesso rallentate da tempi burocratici, insostenibili di fronte alla velocità dei cambiamenti climatici che, giorno dopo giorno, si stanno palesando sui nostri territori.”
Due gli interventi, che sono previsti in Veneto. Il primo, in fase finale di realizzazione a cura del Consorzio di bonifica Bacchiglione, è finalizzato all’ottimizzazione della gestione irrigua lungo la riviera del Brenta. Finanziato dal Ministero di Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste (M.A.S.A.F.) con 4 milioni e mezzo di euro, prevede un risparmio idrico pari a circa il 30% (più di 3 milioni di metri cubi d’acqua all’anno su una superficie di 5.250 ettari), grazie ai lavori di ricalibratura idraulica, l’automazione ed il telecontrollo di 27 manufatti; è prevista anche la creazione di un’area umida di 4 ettari con funzioni fitodepurative e in grado di stoccare 40.000 metri cubi d’acqua.
Sono invece solo nella fase iniziale di attuazione, i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce del fiume Adige con la realizzazione di un bacino in alveo per trattenere fino ad 80 milioni di metri cubi d’acqua dolce; in carico realizzativo al Consorzio di bonifica Delta del Po costerà 22 milioni di euro stanziati da Regione del Veneto e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (M.I.T.). Si prevede il potenziamento dell’attuale struttura ormai inadeguata a fronteggiare la risalita del cuneo salino, acuita dal cambiamento climatico; saranno posate 14 paratoie idrauliche sul modello del MOSE.
Anche l’Emilia Romagna può vantare due importanti interventi in fase di realizzazione. Uno, a cura del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, interessa il comune alluvionato di Conselice e quello di Argenta; si tratta dei lavori di riconversione e di adeguamento migliorativo della rete tubata di distribuzione irrigua dell’impianto “Selice Tarabina”. Finanziato dal M.A.S.A.F. con 14 milioni e 800 euro, punta anche ad elevare gli standard di sicurezza territoriale rispetto ai rischi di siccità e desertificazione.
Interessa invece il Consorzio di 2° grado C.E.R., la riqualificazione ed il telecontrollo delle opere di derivazione dal Canale Emiliano Romagnolo lungo l’asta principale, nonché le opere di stabilizzazione e di ripristino dell’efficienza nel tratto Attenuatore – Reno. Finanziato dal M.I.T. e dalla Regione Emilia Romagna con 13 mln di euro punterà al miglioramento di efficienza nella distribuzione idrica alle colture del territorio.
In Piemonte sono previsti interventi di manutenzione straordinaria alla galleria Motto d’Oneggio, al ponte canale ed alla galleria Loreto del sistema canale Regina Elena/diramatore Alto Novarese; curati dall’Associazione Irrigazione Est Sesia costeranno 27 milioni e 800 euro, stanziati da Regione Piemonte e M.I.T.; serviranno al miglioramento del trasporto e della distribuzione della risorsa idrica, proveniente dal lago Maggiore sul territorio delle province di Novara, Vercelli e Pavia, abbattendo le dispersioni ed aumentando il risparmio idrico ai fini irrigui.
Scendendo in Centro Italia va segnalata la realizzazione del nuovo impianto di derivazione del fiume Ombrone, ad impatto ambientale nullo, per la messa in sicurezza di Grosseto dal rischio alluvionale; contestualmente ridurrà le perdite idriche, permettendo un risparmio del 30% nell’acqua irrigua su un comprensorio di 3.300 ettari ed una migliore efficienza della centrale idroelettrica collegata. Costerà circa 6 mln e 300 euro, finanziati dal M.A.S.A.F. .
Lo stesso Ministero ha stanziato quasi 910 mila euro per la progettazione esecutiva del Sistema Integrato Ufente – Selcella - Linea Pio VI a supporto dell’irrigazione collettiva dell’Agro Pontino, curato dal Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest; i lavori consentiranno l’aumento della portata idrica nei canali irrigui, grazie ad un invaso di circa 900.000 metri cubi. L’opera servirà 11.300 ettari coltivati, favorirà la biodiversità in alveo e contrasterà il fenomeno di risalita del cuneo salino nella falda freatica costiera.
In Sardegna, grazie ad un finanziamento di 28 milioni di euro da parte di Regione e Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico (M.A.S.E.), sono finalmente iniziati i lavori per la messa in sicurezza della bassa Valle del Coghinas; si tratta di un’opera complessa il cui iter progettuale, ora finalmente sbloccato, risale ad un decennio fa. A realizzare l’intervento sono il Consorzio di bonifica Nord Sardegna ed il Genio Civile di Sassari.
In Campania è iniziata la rifunzionalizzazione del collettore Lignara per iniziativa del Consorzio di bonifica Destra Sele; quasi 24 milioni di euro sono stati stanziati dal M.A.S.A.F. per un distretto irriguo, che riguarda una superficie di 2.086 ettari nei comuni di Eboli e Battipaglia. I lavori di adeguamento dell’impianto irriguo comprendono la realizzazione di un canale collettore in terra, che servirà anche da bacino di accumulo idrico per 30.000 metri cubi giornalieri (destinati anche alla fitodepurazione) ed una stazione di sollevamento con 6 elettropompe.
Infine, in Puglia, il Consorzio di bonifica della Capitanata sta provvedendo ad ammodernamento ed efficientamento del comprensorio irriguo Sinistra Ofanto attraverso la gestione centralizzata della distribuzione d’acqua ed il monitoraggio del bilancio idrico. L’intervento costerà 12 milioni e 900 euro a carico di Regione e M.A.S.A.F., assicurando una disponibilità d’acqua adeguata, in quantità e qualità, per le coltivazioni del comprensorio.