Il presidente Miano: "Subito la nomina di un commissario ad acta per superare i contrasti tra le diverse amministrazioni".
Rispetto al 2023, alla disponibilità idrica degli invasi gestiti dal Consorzio di Bonifica della Capitanata nella provincia di Foggia mancano 100 milioni di metri cubi d’acqua.
È quanto emerge dai rilievi effettuati in data martedì 29 ottobre dalla Confederazione Agricoltori Italiani (CIA): il deficit idrico, superiore alla somma delle attuali disponibilità dei quattro invasi di Occhito, Capaccio sul Celone, San Pietro sull'Osento e Marana Capacciotti, ammonta a 37.665.488 metri cubi.
Stando ai rilievi, la diga di Occhito, che esattamente 12 mesi fa conteneva 116.411.760 mc, a distanza di un anno segna 32.110.020, e la diga Capaccio sul Celone, con appena 443.868 mc, è praticamente vuota. Stessa cosa per San Pietro sull’Osento (968.000 mc), mentre Marana Capacciotti si attesta a 4.143.600 mc rispetto ai 13.476.200 di un anno fa. Sommando gli ammanchi, si legge, si arriva al decremento record di -97.882.372 mc d’acqua rispetto a un anno fa.
“È evidente che il problema necessiterebbe di risposte immediate, con interventi di rilievo per quanto riguarda l’adeguamento delle infrastrutture irrigue. Le proposte e in alcuni casi anche i progetti ci sono già, ma non vengono attuati spesso a causa della mancanza di accordo tra istituzioni ed enti. È necessario nominare un commissario per superare i contrasti tra le diverse amministrazioni pubbliche, cosa che aiuterebbe Donato Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura, al quale in questi giorni è stata affidata anche la delega alle Risorse idriche”, dichiara Angelo Miano, presidente provinciale di Cia Capitanata.
“La siccità e l’inadeguatezza delle infrastrutture idrico-irrigue del territorio, quest’anno, hanno già determinato una riduzione dei raccolti che, a seconda delle colture, varia dal 20 al 40%, come nel caso del pomodoro. Lo abbiamo visto anche con la campagna del grano e ora con quella olivicolo-olearia, ma tutti i settori sono in gravissima sofferenza, anche il comparto ortofrutticolo, vitivinicolo e quello zootecnico”, aggiunge Nicola Cantatore, direttore provinciale di Cia Capitanata.
Per la Confederazione, è necessario lavorare immediatamente all’implementazione di tre grandi opere: la prima è rappresentata dalla costruzione di una condotta di soli 10 chilometri per far arrivare, fino al ripartitore di Finocchito, una parte dei 200 milioni di metri cubi d’acqua che annualmente confluiscono a mare dalla diga del Liscione, in Molise.
La seconda grande opera per scongiurare la desertificazione dell’agricoltura è la realizzazione ex novo della diga di Palazzo d’Ascoli, un nuovo invaso che recupererebbe circa 72 milioni di metri cubi d’acqua, per il cui progetto il Governo ha stanziato 8 milioni di euro. La terza è la realizzazione della diga di Piano dei Limiti, un invaso da 400 milioni di euro che sarebbe posto a valle della diga di Occhito così da recuperare, si legge, fino a 45 milioni di metri cubi d’acqua.
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