43% del territorio regionale coinvolto, con gravi conseguenze per l'agricoltura: dimezzati i raccolti dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive.
Disponibile in Puglia solo il 10% del volume autorizzato di acqua, pari al 33% di quanto raccolto nello stesso periodo dell’anno scorso, con una diminuzione di 105 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi artificiali (-77%).
A denunciarlo è Coldiretti Puglia in una nota, sulla base dei dati di ANBI: nonostante a novembre, secondo l'Osservatorio Siccità del CNR, circa il 43% dei territori italiani sia stato sottoposto a condizioni di siccità severo-estrema, coinvolgendo oltre il 63% della popolazione, ad essere maggiormente penalizzata è stata la Puglia, con il 43% del territorio coinvolto.
La Puglia, si legge, è infatti la regione d’Italia dove piove meno, con 640 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni, ma ha anche il primato negativo della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi.
Inoltre, aggiunge Coldiretti Puglia, ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, dispersione che la Regione non può permettersi: a causa della mancanza di acqua sono infatti aumentati notevolmente i costi di carburante per l’irrigazione e, a causa dell’allarme siccità fuori stagione, sono a rischio tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea delle verdure.
Dimezzati, si legge, i raccolti dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive: la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli, con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi, le api sono rimaste senza cibo a causa delle fioriture azzerate e la qualità delle olive è scesa di oltre il 40% rispetto all’anno prima.
Inoltre, nelle campagne preoccupa la situazione dei parassiti che, a causa delle temperature più miti, sono rimasti attivi e attaccano più facilmente le colture ancora in campo: una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che, conclude la Coldiretti regionale, si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.