Siccità in Sicilia, stato di crisi anche per l'acqua potabile

22 mar 2024
Il governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia lo scorso febbraio

Deliberato lo stato di crisi e emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. È quanto deciso dalla giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Sicilia Renato Schifani.

Inoltre, si legge in una nota della Regione Siciliana, la giunta ha designato il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, come Commissario delegato, incaricato di identificare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica. Il provvedimento, previsto dalla legge regionale numero 13 del 2020, si colloca all'interno del quadro delle condizioni persistenti di siccità che hanno ridotto la disponibilità di acqua negli invasi siciliani.

Il 2023 – si legge nella nota - è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e i primi mesi di quest'anno hanno confermato questa tendenza, caratterizzati da temperature più elevate e scarsità di piogge. Il governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia lo scorso febbraio.

Il neo commissario sarà responsabile di una serie di iniziative urgenti per il risparmio idrico potabile (come la riduzione dei prelievi e l'elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, la promozione dell'efficienza degli usi esterni, l'attuazione di strategie di risparmio, l'implementazione di pratiche tecnologiche e programmi di ammodernamento per ridurre i consumi delle apparecchiature delle utenze e campagne di sensibilizzazione al risparmio idrico), per aumentare le risorse disponibili (come il coordinamento con il Commissario straordinario nazionale per adottare interventi urgenti legati alla scarsità idrica (legge 68/2023), la pianificazione di interventi urgenti per reperire risorse alternative, l'individuazione di soluzioni per ottenere nuove risorse idriche potabili, l'utilizzo di pozzi e sorgenti e l'interconnessione degli invasi), per aumentare le risorse idriche potabili disponibili (come la valutazione delle attuali restrizioni all'approvvigionamento e la proposta di ordinanze in deroga alle norme regionali).