I dati del rapporto "Il ruolo delle utilities tra sicurezza energetica, sostenibilità e competitività”, presentato nei giorni scorsi
Rinnovabili, molecole verdi, reti di distribuzione, efficienza energetica ed economia circolare. Queste sono le cinque linee strategiche di sviluppo delineate nel rapporto "Il ruolo delle utilities tra sicurezza energetica, sostenibilità e competitività”, presentato nei giorni scorsi a Roma da Utilitalia. È quanto scrive la Federazione in una nota.
Gli investimenti annuali del settore delle utilities sulle cinque linee strategiche di sviluppo - emerge dal rapporto - ammontano complessivamente a 1,8 miliardi di euro, distribuiti principalmente tra la decarbonizzazione (830 milioni), l'economia circolare (oltre 500 milioni) e la digitalizzazione (420 milioni), si legge nella nota. Inoltre, considerando tutti i settori di competenza, il valore aggiunto distribuito ai vari stakeholder (lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione, finanziatori, comunità locali e reinvestimenti aziendali) ammonta a 12,7 miliardi di euro.
A questi vanno aggiunti ulteriori 33,7 miliardi di euro di spesa verso i fornitori, di cui il 65% è destinato a realtà locali. Nel corso del 2021, le 100 principali utilities hanno investito complessivamente 11 miliardi di euro sui territori, concentrandosi particolarmente sull'innovazione e sulla qualità del servizio.
Nel contesto della prima linea strategica di sviluppo, le utilities hanno un ruolo significativo nel raggiungimento degli obiettivi nazionali sulle energie rinnovabili, soprattutto nei settori fotovoltaico ed eolico, ma anche nell'idroelettrico e nel teleriscaldamento. Tuttavia, ciò richiede l'attivazione di misure abilitanti volte a sostenere gli investimenti per il miglioramento o l'ampliamento degli impianti esistenti e per progetti che favoriscano le sinergie tra settori diversi, evidenzia Utilitalia.
Il ruolo delle utilities nello sviluppo delle molecole verdi si basa sulla capitalizzazione della circolarità degli investimenti intersettoriali, una capacità intrinseca a queste imprese. Ad esempio, si possono considerare gli investimenti nella produzione di biogas e biometano derivati da rifiuti organici o fanghi di depurazione. È fondamentale – continua Utilitalia – sfruttare al massimo gli asset già esistenti e promuovere sinergie tra settori diversi per ottimizzare la produzione di gas rinnovabili in un'ottica circolare.
Le infrastrutture energetiche di distribuzione costituiscono il fondamento essenziale per realizzare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, sicurezza energetica e sostenibilità, evidenzia la nota. Le utilities contribuiscono alla flessibilità e alla sicurezza delle reti elettriche, alla trasformazione tecnologica delle reti del gas per gestire i nuovi gas verdi e all'integrazione tra i settori del gas e dell'energia elettrica.
Anche l'efficienza energetica svolge un ruolo fondamentale nel percorso di transizione energetica e nelle strategie delle utilities. È auspicabile, dice Utilitalia, l'adozione tempestiva di misure per migliorare l'efficienza del sistema dei Titoli di Efficienza Energetica e per espandere il mercato dell'efficienza energetica includendo progetti legati all'economia circolare.
Dalla prospettiva della circolarità al nuovo panorama delle opportunità commerciali, le utilities stanno attivamente promuovendo l'economia circolare. Questo implica la trasformazione delle infrastrutture esistenti in hub per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, il riciclo delle materie prime critiche, specialmente attraverso la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), lo sviluppo della mobilità elettrica e la produzione di biocarburanti e biocombustibili.