Ambrosetti-Edison Next: benefici per 5,5 mld/euro al 2030 da decarbonizzazione imprese

02 feb 2024
A metà gennaio si è tenuto a Milano l’incontro conclusivo a porte chiuse di presentazione alle aziende dei risultati dello Studio

La collaborazione con fornitori energetici integrati, insieme a un piano d'investimento a lungo termine basato su una vasta gamma di tecnologie, permette di superare gli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030 in Italia nel settore industriale e dei servizi. È quanto emerge dallo studio "Il ruolo delle soluzioni energetiche integrate per la competitività delle imprese italiane," condotto da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Edison Next e con il contributo di attori del settore energetico e imprenditoriale.

L'analisi prospettica del 2030 – si legge in una nota del The European House - Ambrosetti – evidenzia una proiezione di riduzione delle emissioni di circa 28 milioni di tonnellate di CO2, raggiungendo un totale di 73 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030, in contrasto con l'obiettivo iniziale di 75 milioni di tonnellate di CO2. Questa riduzione prevista porterebbe anche a un beneficio economico stimato di 5,5 miliardi di euro.

“La transizione energetica è una sfida che si articola su tre dimensioni, quella ambientale, quella sociale e quella della competitività, tema centrale, emerso in modo chiaro anche durante il confronto con le aziende e strettamente legato al costo delle tecnologie. La transizione energetica è un percorso che unisce tecnologie già mature, con un ritorno dell’investimento nel breve periodo, come il fotovoltaico e l’efficienza energetica, a tecnologie più prospettiche come idrogeno,  cattura della CO2 e nucleare, su cui bisogna investire per creare il futuro della transizione. Si tratta di un percorso complesso in cui il connubio tra aziende e settore energetico è diventato strategico e nell’ambito del quale è fondamentale fare sistema e lavorare insieme, soggetti privati e pubblici, per creare le condizioni per raggiungere l’obiettivo”, ha dichiarato Giovanni Brianza, CEO Edison Next.

Per accelerare la transizione verso una società a basse emissioni e affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e alle tensioni geopolitiche, l'Unione Europea – si legge nella nota – ha rivisto al rialzo i propri obiettivi per il 2030 in termini di sviluppo delle energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni, attribuendo un ruolo chiave alle imprese. Nel dettaglio, evidenzia la nota, è previsto che l'industria manifatturiera e il settore terziario riducano le emissioni di gas serra del 61% e del 44%, rispettivamente, entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005.

Il settore manifatturiero assume un ruolo centrale nella transizione verso un'economia a basse emissioni, rappresentando un quinto delle emissioni totali e dei consumi energetici finali in Italia. Attualmente, si legge nella nota, questo settore si posiziona al terzo posto per impatto ambientale, subito dopo i trasporti e il settore residenziale, confermando la sua importanza cruciale nel processo di decarbonizzazione.

“The European House - Ambrosetti ha realizzato una survey sulla decarbonizzazione delle imprese italiane. Oggi le aziende della manifattura e dei servizi non sono in linea con il raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2030. Sulla base della survey abbiamo stimato che, se tutte le aziende affrontassero la decarbonizzazione con un approccio integrato basato su un più ampio mix di tecnologie e una maggiore integrazione di competenze si potrebbero raggiungere e addirittura superare i target di riduzione delle emissioni", ha affermato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti.

Con l'obiettivo di valutare la capacità di raggiungimento dei nuovi obiettivi energetici stabiliti a livello italiano in seguito all'ambizione europea rinnovata, si legge nella nota, lo studio ha analizzato la differenza tra lo scenario di policy e due scenari di fattibilità. Il primo scenario, denominato "business as usual", proietta al 2030 la situazione attuale delle imprese italiane. Il secondo scenario, chiamato "accelerato", tiene conto solo delle risposte delle imprese che presentano piani significativi di investimento per la decarbonizzazione, attraverso l'adozione di un ampio mix di soluzioni tecnologiche, coinvolgendo operatori energetici integrati.

Le principali soluzioni chiave per la decarbonizzazione nel contesto dello scenario di fattibilità accelerato includono l'autoproduzione, soluzioni digitali, efficienza energetica ed economia circolare, contribuendo complessivamente al 79% della riduzione prevista entro il 2030. Soluzioni meno mature, come i green fuels (idrogeno e biometano) e la Carbon Capture, Utilisation and Storage, sono considerate dalle imprese e risultano indispensabili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni necessari conformemente agli scenari di policy, si legge nella nota.