Utilities, Agici-Accenture: in Italia crescono gli investimenti, +20,5 mld nel 2024

06 feb 2025
+47% per le multiutility, +4,2% per i gruppi energetici e +21% per gli operatori di rete. Calo del 4,4% nei fatturati aggregati ma incremento negli utili (+16,3%).

Nel 2024, 20,5 miliardi di investimenti complessivi da parte degli operatori energetici italiani. È quanto emerso nel corso dell'evento CFO Utilities Conference organizzato a Milano da Agici, nel corso del quale è stato presentato il Rapporto 2025 dell’Osservatorio Utilities Agici-Accenture, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

A seguito di un'analisi comparata sull'andamento dei prezzi di elettricità e gas, si legge in una nota della società, il Rapporto analizza le strategie di investimenti di 16 operatori attivi nella filiera Gas&Power in Italia, suddivisi in tre categorie: multiutility, gruppi energetici e operatori di rete indipendenti.

Per quanto riguarda le multiutility, continua la nota, gli investimenti realizzati nel 2024 hanno visto una poderosa crescita, raggiungendo la cifra di circa 6,3 miliardi di euro, il 47% in più rispetto al 2023: il dato riflette primariamente l'impegno nel potenziamento delle reti, sia energetiche che del servizio idrico integrato. Secondo le previsioni, il trend crescerà nel periodo 2025-2030 con circa 26,5 miliardi di investimenti totali previsti, 16,3 per quanto riguarda il triennio 2028-2030.

I gruppi energetici, svela la ricerca, nel corso dell’anno appena concluso hanno investito circa 7,5 miliardi di euro, che corrisponde a un aumento del 4,2%. A guidare le strategie di questi attori, si legge, sono stati gli ingenti investimenti in FER, in primis l’eolico, seguito dal fotovoltaico, che orienteranno anche i piani del prossimo futuro, e infrastrutture di rete: ammontano a circa 30,6 miliardi di euro gli investimenti previsti per il triennio 2025-2027, che raggiungono i 35,7 miliardi al 2030.

Infine, lo studio riscontra una crescita anche per gli operatori di rete, che nel 2024 hanno investito circa 6,7 miliardi con una crescita del 21% rispetto al 2023, che ha interessato soprattutto lo sviluppo e la manutenzione delle reti. Le risorse pianificate per il triennio 2025-2027, si legge, sono pari a circa 29,6 miliardi di euro, un importo che aumenta fino a 34,5 miliardi se si considerano gli investimenti programmati da Italgas fino al 2030 e da Terna fino al 2028.

L’analisi prende poi in considerazione i principali operatori del settore Gas&Power a livello europeo, stimando una crescita degli investimenti per Gruppi Integrati (98 miliardi di euro, +10%) e Gruppi Rinnovabili (8,9 miliardi di euro, +25%), incentrati primariamente sullo sviluppo della capacità FER.

Una sezione del  Rapporto, realizzata da Intesa Sanpaolo attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, fornisce inoltre un quadro dell’andamento economico-finanziario del settore energetico a livello italiano ed europeo. I ricavi, si legge, sono attesi in leggera riduzione rispetto all’esercizio precedente (-4,4%), passando da 77,9 miliardi di euro del 2023 a 74,5 miliardi di euro del 2024: il calo maggiore si riscontra per i gruppi energetici (-13,3%), seguiti dalle multiutility (-0,1%), mentre gli operatori di rete segnano una lieve crescita (+0,3%).

Per quanto riguarda l’utile netto, il 2024 è atteso con un risultato aggregato pari a 6 miliardi di euro superiore del 16,3% rispetto al 2023 (aumento di 845 milioni di euro), trend che si riscontra anche nell’analisi degli operatori europei, che vedono un calo nei ricavi aggregati (648,1 miliardi di euro, -5,5%) e una crescita molto forte negli utili netti (55,4 miliardi di euro, +75,3%).

L’ultimo capitolo dello studio, infine, analizza le strategie di coinvolgimento degli stakeholder adottate dai player energetici, le cui attività sempre più spesso incontrano una crescente opposizione da parte delle comunità locali, secondo le dinamiche del fenomeno NIMBY. L’analisi mostra una predominanza delle strategie di comunicazione che, spiegano gli autori, sebbene possano risultare meno complesse e costose rispetto a quelle di tipo economico, se realizzate in modo strutturato consentono alle Utility di creare un forte legame con il territorio di riferimento.

"Nonostante la persistenza, seppur diminuita, delle incertezze geopolitiche e il livello ancora alto dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, la risposta degli operatori è stata molto positiva in termini di investimenti, ma anche di crescita dimensionale, un elemento sempre più determinante per la competitività delle utilities: sono state infatti numerose le operazioni di M&A che hanno interessato il settore nel 2024, e ci aspettiamo che tale dinamica aggregativa prenda ulteriore vigore nei prossimi anni", ha commentato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI. 

"I dati che emergono dal rapporto presentato oggi evidenziano l’aumento considerevole degli investimenti da parte di tutti gli operatori energetici, sia nel campo delle fonti rinnovabili, sia nel miglioramento di reti e infrastrutture. Particolarmente vivace anche l’attività di finanza straordinaria delle aziende, che ha visto concludersi numerose operazioni di M&A",  ha sottolineato Andrea Mayr, Head of Client Coverage & Advisory della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo.