Si stima che l'operazione permetterà una riduzione di quasi 15 milioni di tonnellate di Co2
Varato un nuovo Piano Energetico da 7 miliardi di euro che punta a portare l'utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili dal 17,2% del 2020 al 34% nel 2030. E' quanto comunica la Regione Veneto in una nota.
L'operazione, si legge nella nota, permetterà una riduzione di quasi 15 milioni di tonnellate di Co2. Il piano si articola su quattro principali pilastri: l'incremento delle fonti rinnovabili, con l'obiettivo di aggiungere 5,7 TWh all'anno entro il 2030, portando il totale da 3,5 GWh attuali a 9 GWh; la riduzione delle emissioni di CO2, mirando a tagliare 15 milioni di tonnellate; il miglioramento dell'efficienza energetica, con una prevista diminuzione di 1,13 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio; e l'introduzione dell'idrogeno verde come fonte energetica, con investimenti focalizzati sulla produzione ad alto livello di innovazione tecnologica, compresa la realizzazione di due "hydrogen valley" a Mestre e a Padova in collaborazione con il sistema universitario.
In tema di idroelettrico l'obiettivo - si legge nella nota - è il revamping e il repowering degli impianti esistenti incrementandone l'efficienza, nel contempo si punta a stimolare gli investimenti nei settori delle pompe di calore e della produzione di biometano.
"Si tratta di un piano in grado di generare un impatto complessivo per quasi 20 miliardi di euro e dare lavoro a circa 107 persone durante l'arco di piano. Siamo una delle regioni leader in Italia per sostenibilità e possiamo vantare già ora primati significativi in molti settori correlati ma vogliamo migliorare ancora grazie ad un Piano Energetico Regionale che porterà la regione a produrre e consumare circa il 45% delle energia grazie a fonti rinnovabili portando la nostra autonomia energetica dall'attuale 34% circa ad oltre il 50% a fine piano", ha spiegato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.