Enrico Pezzoli, Portavoce della Rete dei gestori del Servizio Idrico Integrato: “Bere dal rubinetto non comporta alcun pericolo, anzi: è un comportamento green da incentivare. Valutiamo azioni legali per procurato allarme”
“E’ mio dovere rassicurare i cittadini lombardi, turbati da una clamorosa fake news. L’acqua che esce dai rubinetti della nostra regione non presenta alcun rischio per la salute. Affermare il contrario significa procurare un allarme assolutamente ingiustificato, assumendosi gravi responsabilità sia civili che penali”. È netta la risposta dell’Ing. Enrico Pezzoli, portavoce di Water Alliance – Acque di Lombardia, rispetto alla pubblicazione di dati allarmanti sulla qualità dell’acqua pubblica da parte di Greenpeace, anche attraverso diverse testate locali e nazionali.
Sono stati completamente travisate le informazioni fornite dai 13 gestori del Servizio Idrico Integrato che fanno parte della rete Water Alliance – Acque di Lombardia e che collaborano all’insegna dell’assoluta trasparenza che connota un servizio pubblico votato a tutelare un diritto essenziale della cittadinanza.
Tutti i gestori hanno messo a disposizione le informazioni del caso, relative quasi esclusivamente alle acque grezze di falda. È però un grossolano errore confondere quest’acqua con quella che tutti noi beviamo! Prima di arrivare al rubinetto, come dovrebbe essere noto, essa viene infatti sottoposta a trattamenti di potabilizzazione precisamente regolati dalle norme in vigore. In particolare, in via cautelativa, da anni la totalità delle acque viene trattata – ad esempio - con sistemi di filtrazione a carboni attivi per agire sui PFAS (sebbene i limiti di legge per queste sostanze siano stati introdotti dal D.lgs 18/2023, che ne prevede l’entrata in vigore nel febbraio 2026).
È quindi da escludere categoricamente l’ipotesi che l’acqua pubblica bevuta in Lombardia non rientri nei canoni non solo della legge in vigore, ma anche della effettiva tutela della salute dei cittadini. “Siamo sconcertati di fronte all’insinuazione che l’acqua da noi portata nelle case sarebbe pericolosa: è un messaggio sbagliato e fuorviante”, aggiunge Pezzoli. “Al contrario, bisogna incentivarne il consumo da parte dei cittadini: l’acqua del rubinetto è perfettamente sicura e contribuisce a ridurre sia il consumo di plastica, sia la spesa delle famiglie”.
Pezzoli, che è anche Presidente e AD di Como Acqua (gestore unico della provincia comasca), si riserva azioni legali nei confronti dei responsabili di questa comunicazione ingannevole: “Nonostante la crisi idrica e quella energetica, le 13 aziende che formano Water Alliance – Acque di Lombardia lavorano duramente giorno dopo giorno per tutelare la salute dei cittadini lombardi, che devono poter dormire sonni tranquilli. È inaccettabile che, facendo confusione con i dati, si metta in discussione il rapporto di fiducia che ci lega ai rispettivi territori. Ognuno di noi è responsabile di ciò che fa nei confronti di tutti gli stakeholder: cittadini, amministrazioni comunali e provinciali, enti locali, Regione ed anche dipendenti e fornitori. Abbiamo certificazioni e laboratori che dimostrano in maniera inequivocabile la bontà del nostro lavoro e l’assoluta sicurezza della nostra acqua. Andiamo quindi a testa alta e non accettiamo di essere infangati in questo modo. Per questo valuteremo l’ipotesi di tutelare noi stessi, ma soprattutto i cittadini, agendo nelle sedi opportune”.