NEXTCHEM SI AGGIUDICA UN PRE-FEED DI SERVIZI DI INGEGNERIA PER UN IMPIANTO INTEGRATO DI IDROGENO RINNOVABILE E AMMONIACA VERDE DA MADOQUAPOWER2X A SINES, IN PORTOGALLO

06 set 2022
• Il contratto di servizi di ingegneria è stato firmato in presenza di Sua Eccellenza, il Segretario di Stato per l’Ambiente e l’Energia – Governo del Portogallo – durante il Gastech 2022 a Milano • L’impianto di produzione di ammoniaca verde, integrato con la produzione di idrogeno rinnovabile, avrà un elettrolizzatore con una capacità inziale di 500 MW e una capacità fino a 500 kt/a di ammoniaca verde, con una riduzione di emissioni di CO2 di 600.000 t/a in questa prima fase • L’impianto produrrà ammoniaca verde e idrogeno rinnovabile sia per servire il mercato interno che le esportazioni

“È il momento di dire che il settore del gas naturale/biometano per auto non ce la farà senza interventi
radicali e immediati”, dichiara Dante Natali, Presidente di Federmetano, e aggiunge: “Fino a oggi
abbiamo fatto l’impossibile per continuare a servire l’utenza, ma ora la situazione non è più sostenibile.
Con i prezzi al pubblico attuali, oltre il 40% degli operatori è di fatto già chiuso e altri – con il rinnovo
dell’anno termico - non troveranno nemmeno un fornitore che sottoscriva un contratto di fornitura”.
“A queste condizioni non c’è futuro”, prosegue Natali, “né per le aziende che hanno investito
volontariamente in nuovi punti di rifornimento di metano, né per quelle che sono state indotte a farlo
per via degli obblighi dovuti al recepimento della Direttiva DAFI. Oltre un milione di utenti, per lo più
proprietari a medio-basso reddito di autovetture a metano, dovranno forzatamente scegliere un altro
carburante e sostituire il mezzo”. Verrebbe meno, insomma, il contributo alla decarbonizzazione da
parte del settore più concreto e promettente, che già nel 2021 ha sostituito il 30% di carburante fossile
con biometano rinnovabile e che rappresenta la via più immediata per l’uso dell’idrogeno nei veicoli.
Il comparto non può attendere i tempi di un nuovo Governo. Serve un intervento a 360 gradi,
dall’annullamento dei costi di vettoriamento e di quelli di sistema, all’azzeramento del contributo GFBM
e l’annullamento totale dell’IVA. È necessario fare tutto quanto possibile per contenere il prezzo di
vendita al pubblico e sostenere gli operatori dei distributori di gas naturale/biometano, ampiamente i
più colpiti dal “caro prezzi” e dal conseguente crollo dell’erogato in questo difficile periodo.
“Le nostre ultime richieste di ulteriori misure sono rimaste inascoltate. Il Governo continua a
sottovalutare un’emergenza di un settore che non ha eguali per gravità, eppure le possibilità di agire ci
sono e la prossima
gas release sarebbe una occasione imperdibile. Il Ministro Cingolani può allargare
l’accesso anche al gas naturale per autotrazione. Questo è il momento per farlo! Ci sono in ballo 2
miliardi di metri cubi di gas “italiano” a prezzo calmierato. Chiediamo che almeno una parte venga
riservata anche al nostro comparto, per evitarne la chiusura”, continua il Presidente di Federmetano.
“Non lasceremo morire - senza batterci fino in fondo - un settore nato nel 1936 per l’intuizione di una
piccola officina di provincia, che decise di affrontare l’embargo sul petrolio e la penuria di benzina
dell’epoca utilizzando il metano presente nella pianura padana, un settore nato dall’ingegno italiano ed
esportato in tanti paesi del mondo, che oggi è in pericolo come non mai”.
Per questo Federmetano rinnova l’appello affinché sia istituito un tavolo tecnico ad hoc, un contesto
esclusivo nel quale l’unico tema sia lo stato di crisi del comparto gas naturale/biometano per
autotrazione, la cui situazione, ribadisce Natali, “non è quella degli altri carburanti”


Fonte: www.mairetecnimont.com