La startup friulana spiega come la tecnologia possa produrre idrogeno verde dall’acqua piovana
Superare le sfide legate alla decarbonizzazione dei prossimi anni comporta l’adozione diimportanti misure in tutti gli ambiti del sistema energetico. L'idrogeno ha acquisito un ruolo di riferimento come vettore per la decarbonizzazione di diversi settori, guadagnando sempre maggior peso nelle strategie energetiche. In questo contesto, la startup CTS H2 ha voluto credere nell’idrogeno, nelle sue applicazioni su vasta scala e in quello che, in futuro, questo prodotto potrà rappresentare, in fatto di risparmio e convenienza energetica. Partendo da Brugnera, in provincia di Pordenone, l'azienda friulana, che produce gran parte del suo fatturato in Europa con forti interessi nel nord America, ha messo a punto un brevetto per produrre idrogeno “verdissimo”, ideale per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer). Il sistema brevettato utilizza l’acqua piovana per ricavare idrogeno, stoccarlo per poi ottenere, dalla molecola più piccola e leggera esistente in natura, energia elettrica, calore e anche un carburante alternativo per la mobilità sostenibile. Una tecnologia che permette di superare il principale ostacolo che tutte le fonti energetiche rinnovabili devono fronteggiare, l’ "intermittenza", e senza utilizzare batterie costose e ingombranti che impiegano materiali rari come il litio. Il team produttivo, guidato dal CEO Roberto Cremonese, ha concepito un innovativo elettrolizzatore per la casa, il concept H2home, un sistema di gestione smart plug&play in assetto micro-cogenerativo, sviluppato per recuperare in maniera sostenibile al 100% l'energia rinnovabile della FER. "CTS H2 si è distinta nel settore dell’idrogeno verde in qualità di system integrator progettando, realizzando ed installando più di venti impianti tecnologici che utilizzano l’idrogeno come vettore energetico sia nel power to gas che nel power to power. Di recente ci siamo concentrati ed impegnati nel presentare al mercato un prodotto finito, l’H2home All in One. Questo sistema è in grado di accumulare l’energia elettrica prodotta in eccesso da fonte rinnovabile, di trasformarla nel vettore idrogeno utilizzato in assetto micro-cogenerativo e riconvertito, tramite fuel cell, nuovamente in energia elettrica. Ma all’occorrenza il sistema può utilizzare il gas anche come carburante verso la piccola mobilità (FCEV fue cell electric vehicles) biciclette, scooter, muletti e furgoni" ha spiegato Daniele Verardo, direttore generale di CTS H2. L'intero ciclo di autoproduzione energetica e autoconsumo è veicolato dal gas idrogeno, attraverso processi controllati e ottimizzati dall'altissima efficienza energetica. Seguendo il modello di economia circolare, il sistema proposto da CTS H2 offre molti vantaggi: il punto di partenza dall’acqua piovana consente di abbattere i costi e utilizzare una risorsa naturale altrimenti sprecata; l’acqua viene immagazzinata solo con pochi filtraggi, poi viene scissa per elettrolisi con energia rinnovabile formando ossigeno e idrogeno; l’idrogeno viene stoccato in serbatoi esterni, sicuri e senza utilizzare compressori energivori e metalli preziosi; l’idrogeno viene ricombinato con l’ossigeno dell’aria in fuel cell e produce acqua, che si immette nuovamente nel sistema, con un’efficienza del 30 per cento. Grazie al valore innovativo dei suoi progetti e la tecnologia altamente performante proprio recentemente è stato assegnato a CTS H2 il "Premio Vivere a Spreco Zero 2022", nella speciale categoria "Acqua /Energia". Progetti come quello di CTS H2, costituiscono infatti un segnale di fiducia nell’impegno della società e delle aziende verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Inoltre la startup friulana è stata protagonista anche a “KeyEnergy”, fiera di riferimento internazionale per l’energia sostenibile e mobilità, che si è tenuta a Rimini dall’ 8 all’ 11 novembre, contestualmente ad Ecomondo. CTS H2 ha portato il proprio contributo nel dibattito sull'energia prodotta da idrogeno verde in occasione del convegno centrato sul tema "La sfida dell'idrogeno: quali opportunità per la filiera industriale italiana e quali le iniziative promosse dalla strategia energetica del Paese", sottolineando come il proprio obiettivo sia quello di diventare, nell'ambito delle energie alternative, un primario player per sistemi a basso consumo energetico, ecologicamente sostenibili e a impatto zero Co2. "Siamo partiti dall’idea di utilizzare qualcosa che abbiamo a costo zero: l’acqua piovana", ha dichiarato Verardo - "Vuol dire avere una concezione etica, distribuita e solidale dell’energia. Non si tratta solo di benefici in bolletta, quanto mai pressanti in un periodo come l’attuale, ma significa anche far diventare le persone stesse protagoniste di questi importanti e necessari traguardi legati al settore energetico".
Chiara Proietti
Fonte: watergas.it