DECARBONIZZAZIONE: E-FUEL ANCHE DAI RIFIUTI SOLIDI URBANI. “UNA SOLUZIONE PER DUE PROBLEMI”

04 apr 2023
Per AIDIC è necessario puntare anche su tecnologie alternative, già realizzabili per produrre e-fuels, vettori energetici che dovranno essere affiancati in futuro ai biocarburanti, già oggi ampiamente disponibili su scala industriale ed economicamente competitivi.

AIDIC sottolinea l’opportunità rappresentata dagli impianti Waste to Chemicals, dove i rifiuti solidi urbani sono trasformati in metanolo ed idrogeno. Un ulteriore sviluppo di questi impianti prevede la conversione della CO2 prodotta per massimizzare la resa in e-fuels. Per Giacomo Rispoli Chairman del Gruppo di Lavoro AIDIC sulla Transizione Energetica “un impianto medio può produrre 200.000 tonnellate/anno di metanolo, che possono essere utilizzate come building block dell’industria chimica, come additivo in un mix di benzine o combustibile per uso marino o convertito in benzina sintetica.” 




Milano, aprile 2023. Accorciare i tempi della decarbonizzazione integrando le tecnologie, abbattendo i costi, e trovando strade alternative e più efficaci alla sola e costosa elettrificazione. Per questo AIDIC – l’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica da tempo sottolinea le opportunità generate dal settore Waste to Chemicals, ovvero l’utilizzo dei rifiuti solidi urbani per la produzione di metanolo e di idrogeno. Si tratta di impianti abbastanza complessi, ma basati su tecnologie collaudate, studiati in dettaglio a livello di ingegneria di base e perciò cantierabili rapidamente (per approfondimenti vedi come i Position Papers su Mobilità Sostenibile ed Idrogeno e su Metanolo come Vettore Energetico – www.aidic.it. 

 

La recente decisione della Commissione EU di limitare a partire dal 2035 l’utilizzo dei motori a combustione interna agli e-fuels non è infatti in linea con la posizione dell’Associazione, che ritiene che si debba considerare anche l’utilizzo dei bio carburanti nel portafoglio di strumenti per la decarbonizzazione del settore dei trasporti e in particolare di quello pesante, senza puntare solo sull’elettrificazione, e garantendo invece la sicurezza energetica e il controllo dei costi (vedi breve approfondimento al fondo del comunicato).

 

Giacomo Rispoli, Chairman del Gruppo di Lavoro AIDIC sulla Transizione Energetica, ed Amministratore Delegato di MyRechemical, società del Gruppo Maire Tecnimont che promuove la realizzazione degli impianti Waste to Chemicals ne ha studiato la realizzazione in diverse località italiane, sviluppando studi di fattibilità e in alcuni casi la relativa ingegneria di base. Secondo Rispoli c’è l’opportunità di integrare questi impianti con l’aggiunta di moduli per la conversione della CO2 proveniente dal processo e dell’idrogeno prodotto con elettrolizzatori alimentati da energie rinnovabili in metanolo: “Se consideriamo un impianto da 200.000 tonnellate/anno di rifiuti, si possono produrre circa 100.000 tonnellate/anno di metanolo e 150.000 tonnellate/anno di CO2 pura, che, combinata all’idrogeno di un elettrolizzatore da 130 MW, permette di produrre altre 100.000 tonnellate/anno circa di metanolo. Complessivamente si tratta di 200.000 tonnellate/anno di metanolo, che possono essere utilizzate come building block dell’industria chimica, come additivo in un mix di benzine o combustibile per uso marino, in alternativa al bunker, o convertito in benzina sintetica.” 

 

Il gruppo di lavoro AIDIC sulla Transizione Energetica ha elaborato e pubblicato diversi Position Papers, che si trovano al seguente link:

 

Fonte: www.aidic.it