L’associazione interviene al meeting Expanding LNG Import Capacity 2023
“L’Italia è in grado di aumentare la capacità di rigassificazione del GNL di 31-35 miliardi di metri cubi l’anno, nel caso vengano colte tutte le opportunità di investimento. Attualmente, tuttavia, si progetta di limitarsi ad interventi emergenziali”. Lo ha detto l’Ingegnere Federico Rossi di Assocostieri, intervenendo alla conferenza Expanding LNG Import Capacity Europe 2023 - organizzata dalla London Business Conferences Group - che ha preso il via questa mattina a Berlino.
Assocostieri ha ricordato come l’Italia dipenda fortemente dalle importazioni, il gas naturale arriva nel nostro Paese attraverso i gasdotti, oppure sotto forma di GNL grazie alle navi metanifere. “I gasdotti – ha sottolineato Rossi - attualmente hanno una portata nominale di 133,7 miliardi di metri cubi, ed entro il 2030 questa capacità potrà arrivare a 154,7 miliardi di metri cubi, con un incremento quindi di 21 miliardi. Per quanto riguarda il GNL, la capacità nominale al momento è di 16,25 miliardi di metri cubi, ma potrebbe crescere di quasi il 150%. Si potrebbe arrivare a 40 miliardi di metri cubi portando a compimento anche solo uno dei due terminali di rigassificazione in progetto in Sud Italia”.
Le strutture costiere che ricevono il GNL via mare, “presentano un grosso vantaggio rispetto ai gasdotti: aprono il mercato a operatori differenti, la fornitura di conseguenza non viene assicurata da un unico soggetto. In una fase come quella che stiamo attraversando, giocano un ruolo fondamentale per garantire la certezza degli approvvigionamenti e la competitività del mercato”.
Secondo Assocostieri, quindi, “è necessario rafforzare il sistema dei rigassificatori, favorendo al contempo l’uso del GNL per il trasporto navale, necessario per raggiungere gli stringenti obiettivi emissivi che l’Europa si è prefissa. Nel giro di uno o due anni entreranno in funzione i rigassificatori galleggianti di Ravenna e Piombino, che complessivamente garantiranno 10 miliardi di metri cubi in più l’anno”.
La capacità nominale dell’Italia potrebbe crescere ulteriormente con l’estensione dell’operatività dei terminali SSLNG, nati come depositi costieri di GNL dedicati al bunkeraggio e alla distribuzione locale su strada, per incorporare la funzione di rigassificazione, come già sta accadendo in diversi casi. In ottica di transizione energetica, non bisogna dimenticare come il puntare maggiormente sul gas e sul GNL apre la porta alla conversione a bio-GNL: un passaggio già avviato con la realizzazione di diversi impianti di liquefazione nell’ambito del “bando GNL” che si sta definendo proprio in questi giorni.
Fonte: www.assocostieri.it