A dicembre 2022 consumi crollati del 9%
Secondo l'Osservatorio dell'Energia nel 2022 c'è stata un'evidente "recessione energetica", ovvero una riduzione dei consumi dettati dagli aumenti dei prezzi. Nonostante ciò a recedere sono stati anche i rincari che alla fine dell'anno hanno fatto marcia indietro. "Se consideriamo la sola energia elettrica infatti, nel 2022 i consumi energetici in Italia si sono ridotti dell'1% rispetto al 2021. Sembra una piccola percentuale ma è un dato impressionante specialmente se consideriamo che il consumo energetico di un paese civilizzato tende ad aumentare ogni anno", afferma Cristiano Bilucaglia, Presidente di uBroker SpA, innovativo gestore di energia elettrica e gas eletto tra le imprese Leader della Crescita da "Il Sole 24 Ore" e tra le 1000 imprese a maggior crescita in Europa dal "Financial Times".
Ancor più straordinario è il dato del solo mese di dicembre, mese in cui l'Italia ha consumato il 9% in meno rispetto allo scorso anno. Proprio questo 9% ha dato un grande contributo nel calmieramento dei prezzi che riscontriamo. Però in primavera, quando cioè cesseranno le misure Governative di contenimento delle bollette energetiche, gli italiani si dovranno aspettare comunque un rincaro dei costi delle bollette. Ma non così elevato come si aspettavano molti analisti alla fine dello scorso anno 2022. E il merito è tutto dei cittadini italiani che, limitando e razionalizzando i propri consumi energetici, stanno tenendo bassa l'inflazione anche più degli strali della BCE.
Allo stesso modo "le previsioni energetiche errate hanno sbugiardato gli allarmisti e si spera che abbiano riportato un po' di fiducia nelle istituzioni così come negli Italiani", afferma Cristiano Bilucaglia. "Come si può vedere non ci sono stati razionamenti energetici e nonostante i rincari senza precedenti che hanno pesato su molte famiglie italiane, la vita delle persone è andata avanti senza stravolgere la società con stili di vita forzati dalle istituzioni".
Come mai i prezzi dell'energia sono scesi?
Ciò è dovuto essenzialmente a tre fattori fondamentali:
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la stabilizzazione e il cambio di tendenza del conflitto tra Russia e Ucraina che ha di conseguenza ridotto la volatilità generale dei prezzi;
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la minaccia di un Price Cap che ha fatto sentire la sua influenza ancor prima della sua concretizzazione, spostando la linea del potere contrattuale verso l'Europa;
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l'elevato risparmio energetico di famiglie e imprese che, in concomitanza con le nuove forniture di Gas Naturale Liquefatto (GNL) e il pieno stoccaggio nelle riserve energetiche, ha bilanciato gli equilibri tra domanda e offerta anche a livello nazionale.
L'impatto del risparmio energetico sui prezzi
Se proiettiamo le percentuali di contrazione della domanda del 9% su tutto il 2023, del tutto raggiungibili con una sempre maggiore attenzione al consumo intelligente, possiamo vedere un trend positivo in verde che contribuirà fortemente all'abbassamento dei prezzi energetici. Il rischio è però che un eventuale calo dei prezzi possa provocare una probabile risalita dei consumi come si può vedere dalle linee:
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blu, aumento dei consumi moderato al 2%
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rosso, aumento dei consumi elevato all'8%
Agli aumenti nei consumi ci sarebbe un conseguente rimbalzo dei prezzi. I cambiamenti più significativi nello status quo, siano essi positivi o negativi, sono sempre partiti da cambiamenti culturali. Per questo l'Osservatorio sottolinea che "il risparmio energetico va abbracciato come filosofia di consumo intelligente e non solo per ridurre le spese".
Per approfondire leggi: Come risparmiare sul gas in inverno
"La nostra convinzione è che nonostante le incertezze, con l'impegno dall'alto del governo, unito a quello dal basso dei cittadini, si possa fare la differenza come è stato ampiamente dimostrato", conclude Cristiano Bilucaglia, imprenditore del settore energetico.
Fonte: www.klausdavi.com