Si è tenuto ieri presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva del Senato della Repubblica Italiana a Roma, il Convegno Federitaly “Tutela e promozione del Made in Italy con la tecnologia blockchain: nuove frontiere ed opportunità“.
L’iniziativa è stata voluta dal Senatore Gianpietro Maffoni, che ha aperto i lavori dichiarando che “il Made in Italy è per noi ricchezza internazionale. L’export del Made in Italy rappresenta 580 miliardi di euro, che corrispondono al 32% del nostro PIL. Si tratta quindi del terzo marchio più importante e - come detto anche recentemente dal nostro Ministro Santanché - rappresenta per noi l'immagine del nostro Paese a livello globale. Proprio per questo motivo, il nostro Governo a guida di Giorgia Meloni ha voluto dare uno slancio, rimettendo il made in Italy al centro dell’azione politica, cambiando anche la denominazione del Ministero dello sviluppo economico, trasformandolo in Ministero delle imprese e del Made in Italy”.
Il Senatore ha poi sottolineato l’impegno del Governo per la valorizzazione su tutti i fronti possibili del brand Made in Italy. Il suo discorso ha visto susseguirsi speaker di rilievo sulla tutela e sulla promozione del Made in Italy a livello globale, sfruttando tecnologie rivoluzionarie come la blockchain e le criptovalute. Entrambe queste tecnologie, infatti, offrono numerose opportunità alle aziende italiane, come ad esempio la possibilità di sviluppare sistemi di tracciabilità dei prodotti basati sulla blockchain, garantendo quindi autenticità e possibilità di verifica dell’origine dei prodotti 100% italiani.
Il convegno, oltre che sulle tecnologie utili alla tutela dell’integrità del Made in Italy, ha affrontato svariati aspetti legati alla promozione dei prodotti italiani e al supporto delle PMI all’estero. Una promozione e un supporto per i quali sono importanti le istituzioni, ma per cui servirebbe una “corretta conoscenza finanziaria e creditizia aziendale per creare un volano virtuoso fatto di crescita sostenibile così da dare un boost maggiore alle aziende che vogliono intraprendere la strada del business oltre confine”, ha spiegato Giordano Guerrieri, CEO di Finera, azienda specializzata in finanza aziendale per PMI.
Nel suo discorso, Guerrieri ha proposto delle “lezioni finanziarie” ad hoc sull’internazionalizzazione e su come approcciare correttamente i nuovi mercati. Ispirandosi alle note Lezioni Americane di Italo Calvino, il CEO di Finera ha avanzato 6 lezioni per la corretta internazionalizzazione delle PMI nel prossimo futuro, fondate su: competitività, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e affidabilità.
“In un mondo e in mercati in cui è sempre più difficile essere unici, è necessario che le imprese italiane lavorino per diventare più competitive migliorando sul piano digitale, innovativo e tecnologico”, specifica Guerrieri, proseguendo le sei lezioni spronando le aziende a gestire la finanza d’impresa con rapidità, “pro attivamente e non reattivamente”, a procedere con esattezza “nell’analisi della propria situazione finanziaria, del mercato a cui mirano e delle misure adatte ai propri obiettivi”.
Sulla scia calviniana, nelle lezioni di Guerrieri non mancano la necessità di migliorare la visibilità dei brand italiani e dei loro prodotti all’estero, l’importanza dello stringere molteplici relazioni strategiche con partner esteri e la crucialità di avere una coerenza strategica e finanziaria tale da garantire un buon livello di affidabilità.
Giordano Guerrieri propone alle piccole e medie imprese con mire internazionali di formarsi seguendo questi sei punti chiave e affidarsi a una guida esperta per intraprendere un processo strutturato e sostenere un export efficace. Sono le mani esperte delle società di consulenza consolidate e le associazioni dedicate al Made in Italy che devono aiutare le aziende ad accedere correttamente al processo di internazionalizzazione, supportandole anche nell’identificazione delle opportunità strategiche che istituzioni come SACE e Simest mettono a disposizione delle PMI.
Infatti, sono proprio le istituzioni, secondo Guerrieri, che “giocano un ruolo sempre più determinante nel sostegno dei processi di internazionalizzazione delle nostre imprese e che consentono all’Italia delle piccole realtà di continuare a esportare con successo i nostri prodotti di qualità, con il vero e unico brand nazionale ovvero quello del Made in Italy, sinonimo di eleganza e qualità”.
L’evento ha poi visto intervenire anche Adolfo Urso, Ministro delle imprese e Made in Italy, Mirco Carloni, Presidente XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Simona Baldassarre, Deputata al Parlamento Europeo e Membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, Andrea Cafà, Presidente CIFA e FONRCOM, Lamberto Scorzino, Segretario nazionale di Federitaly, Rosaria Salamone, Avvocato e membro del Centro Studi FEDERITALY, Carlo Verdone, Presidente FEDERITALY, Bruno Calabretta, Blockchain Development Manager FEDERITALY, Mariagrazia Vigliotta, Presidente Consorzio Monti Tifatini – marchio II Cervo d’Oro, Enrica Maggi, Avvocato e Coordinatrice Delegazioni Estere FEDERITALY, Gaetano Borgosano, Vicepresidente FEDERITALY ed Esperto affari europei, Alexander Friedman, Head of Business Development Origyn Foundation, Paul Meeusen, Vice President of Finance DFINITY Foundation ed Emilio Canessa, Marketing team Special Projects Manager DFINITY Foundation.
www.finera.it
Fonte: www.marcobacini.com