Come tutte le nuove tecnologie, anche l’idrogeno viene visto quasi come una minaccia, anziché come un’opportunità di sviluppo. Invece, nel processo di decarbonizzazione per uscire dalle fossili e passare alle rinnovabili è un vettore indispensabile, l’anello mancante che consentirebbe alle rinnovabili di superare la loro discontinuità.
Chiaramente non è il salvatore della patria, ma di sicuro è un vettore utile per tutti quei settori in cui è difficile utilizzare la corrente elettrica. Oltre ai cosiddetti settori ‘hard to abate’, applicazioni interessanti potrebbero essere quelle legate al trasporto pesante. In Italia, per fare un esempio, abbiamo ancora diverse linee ferroviarie non ancora elettrificate; pensare a un treno a idrogeno costerebbe un quinto di quanto costa elettrificare una linea ferroviaria. Ci sono tanti Paesi nel mondo che stanno investendo sull’idrogeno e l’Italia ha tutte le carte in regola per condurre questa partita. In questo la fiscalità ambientale ha un ruolo fondamentale e dovrebbe essere utilizzata proprio per favorire queste transizioni, possibili grazie all’impiego di tecnologie pulite, con benefici che non sono solo economici, ma anche sanitari. Ogni anno, a causa dell’inquinamento atmosferico, muoiono 70mila persone. Un numero che a noi del MoVimento 5 Stelle non lascia indifferenti. Ma forse a questo Governo sì, dato che fa tutto per ostacolare la transizione ecologica”. Così in una nota il Senatore del MoVimento 5 Stelle in Commissione Ambiente, Antonio Trevisi, al margine della conferenza stampa di presentazione del Libro “Idrogeno: il nuovo oro.
Fonte: www.movimento5stelle.eu
