Intervista con Gianmario Rossi, Amministratore di STI Sa, sul tema della produzione di idrogeno verde

14 mar 2023
La Joint venture con Lira srl e Cate srl

La transizione energetica da fonti fossili a rinnovabili renderà sempre più necessario l’uso dei cosiddetti vettori energetici e l’idrogeno costituisce oggi una delle soluzioni più promettenti, coniugando flessibilità d’impiego a una crescente competitività con tecnologie concorrenti. Bruxelles vuole arrivare a produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno“verde” sul territorio comunitario entro il 2030, sostenendo questo sforzo con una apposita “banca” da 3 miliardi di euro.  Grazie al PNRR quest’anno è previsto un fondo per l’idrogeno di circa tre miliardi e mezzo che mirerebbe proprio a spianare la strada al nostro Paese per la transizione energetica ed ecologica, favorendo lo sviluppo di tecnologie innovative e la nascita di startup dell’idrogeno. Ne parliamo con Gianmario Rossi, Amministratore di STI SA.

 

Sul   tema della sostenibilità e della produzione di idrogeno verde in ambito industriale, Lira Srl ha proposto interessanti argomentazioni presentando un progetto innovativo insieme a Cate Srl e a   STI  Società Tartuca Industriale SA. Novità significative, ma di cosa si tratta nello specifico e quale apporto hanno dato queste tre aziende?   

 

Il progetto innovativo nasce da una ricerca che si evolve da oltre 5 anni e, nello specifico, nella ricerca della forma, del materiale e dello sviluppo di hardware e software intelligenti per rendere efficienti la quantità di idrogeno prodotto e rendendo il nostro progetto scalabile. Oggi le tre aziende possono progettare, realizzare e consegnare un impianto “sostenibile”, non solo per le ridotte emissioni di CO2, ma anche per la loro capacità di generare un importante risparmio economico.

 

Un progetto, dunque, dai rilevanti risvolti futuri tanto che Lira, Cate Srl e Sti Società Tartuca Industriale SA si presentano in una joint venture per far conoscere queste innovative applicazioni dell’idrogeno verde nell’automazione industriale. Si tratta nello specifico di celle per la produzione di idrogeno - per elettrolisi - che generano idrogeno puro e ossigeno. La caratteristica unica ed innovativa di queste celle è di garantire un risparmio pari ad almeno il 50% sul consumo energetico rispetto all’elettrolisi convenzionale. Ciò è possibile grazie ad una speciale gestione software supportata da un’elettronica proprietaria la cui combinazione estremizza l’efficienza produttiva delle celle. Che ruolo rivestono in questo quadro le tecnologie digitali e l’innovazione tecnologica?  

 

Il ruolo dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi costruiti permette alla cella di dare le massime prestazioni, limitando le ossidazioni, gestendo il parametro fisico dei vasi comunicanti. Si tratta di un algoritmo che rende ogni cella unica e programmata, allenata a dare il meglio delle proprie capacità senza seguire le celle più lente. Si tratta di una rivoluzione che rende il nostro progetto assolutamente unico. Le competenze di questa JVA hanno incrementato in modo esponenziale il nascente interesse globale ad investire in questo settore: tutti i controlli e la raccolta di dati, sensori e panelli di controllo contribuiscono alla comprensione di cosa stia avvenendo rendendo certificabile l’intero processo di produzione e funzionamento. 

 

Lo sviluppo di tecnologie associate all'elettrolisi e un massiccio sforzo di industrializzazione dovrebbero ridurre nel tempo il costo degli elettrolizzatori e migliorarne l'efficienza. Ciò, unito alla sempre maggiore convenienza economica dell'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, potrebbe rendere la produzione di idrogeno verde economicamente competitiva con quella di idrogeno blu o grigio. Inoltre il vero punto di forza dell'idrogeno verde sarà quello di completare il processo di decarbonizzazione ed elettrificazione che stiamo portando avanti. Oltre a questo progetto, quali ulteriori investimenti prevede Lira in questo settore?  

 

Premesso che noi intendiamo esclusivamente lavorare sull’ idrogeno verde, la nostra filosofia è completamente allineata alla decarbonizzazione. Gli investimenti sono uno dei nostri punti forza, anche se i risultati sono interessanti siamo consci di essere solo all’inizio. Abbiamo nel cassetto soluzioni per rendere la produzione di idrogeno verde sicura e alla portata di tutti e crediamo anche che i passi vadano fatti in modo responsabile e secondo le nostre possibilità. Gli sviluppi futuri li vediamo in aziende finanziare che avranno compreso l’enorme opportunità di investire risorse per aiutarci a completare le nostre idee e realizzare i prototipi che abbiamo nel cassetto, pronti a diventare progetti concreti.   

 

L'idrogeno verde è inoltre un alleato importante nella decarbonizzazione di alcuni settori, ad esempio l’industria chimica e altre attività energivore come la siderurgia e il cemento, l'aviazione e il trasporto marittimo. Secondo diversi studi, l'idrogeno può diventare un elemento essenziale per accelerare la transizione energetica e generare importanti benefici socio-economici e ambientali. Ad esempio, nello scenario sviluppato da "Hydrogen Roadmap Europe” l’idrogeno verde potrebbe coprire entro il 2050 fino al 24% della domanda finale di energia e creare 5,4 milioni di posti di lavoro, oltre a contribuire al totale riduzione di 560 milioni di tonnellate di CO2. Quanto condivide la nuova joint venture queste prospettive nella propria mission?   

 

Siamo allineati, e crediamo che solo con questa visione e con la convinzione sia possibile trovare le soluzioni necessarie e innovative nel settore. La JVA nasce proprio per appoggiare e sostenere questa visione. 

 

A livello di politiche e iniziative nazionali, grazie ai fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), sono stati attuati i Bandi regionali rivolti alle imprese che vogliono realizzare impianti di idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili, considerato un grande alleato per la decarbonizzazione, nelle aree industriali dismesse. Le aziende possono così accelerare il processo di transizione energetica. Precisamente per l’attuazione dell’investimento 3.1 nel PNRR sono stati stanziati in totale 500 milioni di euro, di cui il 50% delle risorse (equivalente a 225 milioni) è stata riservata per le regioni del Mezzogiorno. Quanto sono importanti queste agevolazioni per le startup e aziende che vogliono investire nell’idrogeno verde?  

 

Condividiamo questo piano molto intelligente e pensiamo che aiuterà e sosterrà gli imprenditori nella loro visione. Noi addirittura crediamo che questi numeri esposti siano conservativi, ma anche che l’effetto domino velocizzerà questo processo. Il nostro sistema integrato costituito da sensori, intelligenza artificiale, connessione in tempo reale e la nostra tecnologia della cella innovativa, porterà il mercato a fidarsi di questa tecnologia e la renderà fattibile e disponibile per tutti

 

In vista della transizione, quindi, è fondamentale che le istituzioni e organizzazioni sovranazionali, come l'Unione Europea o i governi nazionali, adottino politiche di trasparenza per indicare chiaramente ai consumatori le differenze tra le varie tipologie di idrogeno, in modo tale da facilitare la scelta dell’idrogeno verde. È inoltre necessario incentivare la produzione locale di idrogeno verde nei vari Paesi, salvaguardando le filiere e riducendo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Quanto è importante portare questi temi nei convegni, dibattiti e eventi nazionali ed internazionali legati alla filiera dell’idrogeno?  

 

E’ importantissimo perché per le nostre aziende e il nostro progetto dovrebbe esistere solo l’idrogeno verde! Sosteniamo tutte le tecnologie che “producono”, ma senza utilizzare prodotti fossili. Ciò significa anche un aggregato di queste “tecnologie sostenibili” in base al territorio, per cui  non esiste in realtà una soluzione unica ma una corretta sinergia di tecnologie tra le quali anche l’idrogeno.

 

 

Chiara Proietti

Fonte: watergas.it