MATERIE CRITICHE PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA: PER AIDIC BENE IL PIANO UE SUL CONTENIMENTO DELL’IMPORT DALLA CINA, MA NON E’ ANCORA ABBASTANZA

22 mar 2023
L’Europa ha finalmente deliberato un piano per contrastare l’attuale dipendenza dalla Cina per i materiali critici per la transizione energetica, in particolare necessari alla produzione di batterie, pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Ma la strada da fare è ancora lunga. i limiti definiti dalle Commissione EU non sono risolutivi. L’esperienza della dipendenza del gas dalla Russia, pur “limitata” al 40%, è stata sufficiente a condizionare in maniera abnorme i prezzi dell’energia in tutta Europa. Il Vice Presidente AIDIC, Alfredo Mancini ribadisce la necessità di tutte le tecnologie disponibili per la de-carbonizzazione (Bio-carburanti, e-fuels, cattura e sequestro della CO2, etc), senza puntare esclusivamente sull’elettrificazione, in modo da garantire la sicurezza energetica e controllare i costi.”

AIDIC - Associazione Italiana di Ingegneria Chimica valuta in modo positivo il regolamento “Raw Materials Act presentato dalla Commissione Ue che, tra le altre cose da un lato fissa limiti all’importazione di queste materie imponendo che non più del 65% del consumo annuale EU possa  provenire da un unico paese esterno  ad ogni stadio del processo produttivo. Ma il giusto stop imposto dalla UE  alla dipendenza da Pechino secondo AIDIC potrebbe non essere abbastanza

 

Come sottolineano Il Vice Presidente di AIDIC, Ing. Alfredo Mancini, uno dei massimi esperti italiani nel settore del recupero dei materiali preziosi dai rifiuti, ed il Chairman del Gruppo di Lavoro AIDIC Transizione Energetica, Ing. Giacomo Rispoli, La strada è ancora lunga, ma è importante che ci sia una chiara visione degli obiettivi e la consapevolezza dell’urgenza dei necessari interventi. Speriamo perciò che gli steps richiesti per l’implementazione vengano sviluppati rapidamente e seguiti da tutte le azioni di supporto dovute, in particolare in relazione alla semplificazione degli iter autorizzativi delle nuove iniziative

 

La Commissione Ue ha presentato il 16 marzo il regolamento “Critical Raw Materials Act”, che secondo la Commissione stessa definisce una serie di azioni per garantire all’EU un accesso sicuro, diversificato, competitivo e sostenibile alla fornitura delle materie prime critiche, i Critical Raw Materials – CRM.

 

Le EU studia questo argomento dal 2008 e nel tempo la lista dei CRM si è allargata dai 41 del 2011 agli 83 del 2023. 

La consapevolezza del grande rischio a cui l’EU è esposta su questo fronte è notevolmente cresciuta a valle della pandemia COVID 19 e dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che hanno drammaticamente fatto comprendere a tutti il problema della forte dipendenza da un paese straniero per gli approvvigionamenti essenziali.

 

Il nuovo regolamento EU riguarda in particolare i materiali critici definiti “strategici”, di cui riporta la lista, che include il Nickel, il Cobalto e le terre rare, particolarmente importanti per la transizione energetica, ed anche per la difesa e per le applicazioni spaziali. Le terre rare sono un gruppo di diciassette elementi chimici, come cerio (Ce), disprosio (Dy), erbio (Er), europio (Eu), che hanno grandi proprietà magnetiche e conduttive ed hanno consentito la riduzione delle dimensioni dei dispositivi elettronici; sono perciò utilizzati in prodotti come televisori, memorie dei pc e telefoni cellulari, ma anche generatori di turbine eoliche, auto elettriche, batterie e pannelli fotovoltaici.

 

Il gruppo di lavoro AIDIC sulla Transizione Energetica ha elaborato e pubblicato un Position Paper su questo tema estremamente importante, che si trova al seguente link: https://www.aidic.it/PositionPaperMaterialiCritici.pdf

 

Il nuovo regolamento EU definisce dei chiari obiettivi per l’intera supply chain dei materiali critici strategici entro il 2030: 

  • Il 10% del consumo annuale EU come estrazione;

  • Il 40% del consumo annuale EU come trattamento;

  • Il 15% del consumo annuale EU come riciclo, 

  • Non più del 65% del consumo annuale EU di provenienza da un unico paese ad ogni stadio del processo produttivo.

 

Quest’ultimo punto risulta essenziale per contrastare la dipendenza dalla Cina, che oggi per alcuni prodotti copre il 90% delle forniture; l’obiettivo è quello di realizzare una stretta collaborazione con diversi paesi, come il Messico, il Cile, la Nuova Zelanda, l’Australia e l’Indonesia.

 

Il regolamento dovrà essere ora discusso e approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo, per poter essere adottato e diventare così operativo.

 

Gli obiettivi sopra riportati sono sfidanti, anche in considerazione del fatto che nei prossimi anni la crescita della domanda dei materiali critici strategici, anche spinta da richieste normative della EU stessa, sarà molto importante, in qualche caso di più di un ordine di grandezza; l’implementazione delle azioni necessarie per raggiungere questi obiettivi richiederà molti interventi di supporto, anche a livello di finanziamento ed autorizzativo.

 

Il Vice Presidente di AIDIC, Ing. Alfredo Mancini, uno dei massimi esperti italiani nel settore del recupero dei materiali preziosi dai rifiuti, ed il Chairman del Gruppo di Lavoro AIDIC Transizione Energetica, Ing. Giacomo Rispoli, che ha coordinato il Position Paper sopra citato, hanno così commentato il nuovo regolamento EU: “oltre al rapido svilippo degli steps richiesti per l’implementazione alla  semplificazione degli iter autorizzativi delle nuove iniziative bisogna anche considerare che i limiti definiti dalle Commissione EU non sono risolutivi, in quanto la recente esperienza della dipendenza del gas dalla Russia, pur “limitata” al 40%, è stata sufficiente a condizionare in maniera abnorme i prezzi dell’energia in tutta Europa.

La posizione dell’AIDIC è quella dell’utilizzo di tutte le tecnologie disponibili per la de-carbonizzazione (Bio-carburanti, e-fuels, cattura e sequestro della CO2, etc), senza puntare esclusivamente sull’elettrificazione, in modo da garantire la sicurezza energetica e controllare i costi.”

 

Fonte: www.aidic.it