QUANTO VALGONO I BENEFICI AGRICOLI ED ECOSISTEMICI DI UN’AUTOSTRADA DELL’ACQUA?

18 gen 2023
NOMISMA CALCOLA QUELLI DEL CANALE EMILIANO ROMAGNOLO: 324 MILIONI DI EURO!

Per la prima volta, un primario istituto di ricerca dà un valore ai benefici ecosistemici, apportati da un’infrastruttura idraulica: lo fa Nomismache in collaborazione con il Consorzio C.E.R., indica in 20 milioni di euro, l’apporto garantito dal Canale Emiliano Romagnolo all’habitat ; tale cifra va ad aggiungersi ai 304 milioni di produzione agricola, dovuti alla disponibilità d’acqua, assicurata dall’importante asta irrigua, generando anche un incremento del prezzo dei terreni pari a 1.700.000 euro.

“Agricoltura, ambiente, industria, settore civile e ricerca applicata: i tangibili risultati raggiunti rilevano che il Consorzio C.E.R., così come tutti gli enti consortili di bonifica, contribuisce in maniera significativa a tutela e valorizzazione del territorio, grazie ad esperienza e capacità progettuale, da sempre a servizio delle comunità e delle Istituzioni” commenta Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue).

Lo straordinario e costante valore economico/occupazionale del Canale C.E.R. è stato calcolato, dopo un approfondito studio durato 2 anni, sulla base dei benefici diretti e indiretti nel comprensorio, che interessa le province di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

“Il sistema idrico del Consorzio C.E.R. è un’eccellenza europea per il livello di ricerca ed applicazione tecnologica nell’uso efficiente dell’acqua” rileva Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura di Regione Emilia-Romagna.

Lo studio, che ha visto la collaborazione fattiva anche di portatori di interesse e realtà accademiche, si basa sull’analisi di tutti i possibili benefici generati dal Consorzio C.E.R., grazie alle attività quotidiane delle infrastrutture idrauliche; alla continua attività di ricerca sul risparmio idrico (condotta nel polo tecnico-scientifico di Acqua Campus ANBI a Budrio, nel Bolognese); alla pianificazione e gestione irrigua realizzate ogni anno, in collaborazione soprattutto con i Consorzi di bonifica associati.

“La disponibilità d’acqua dal Canale Emiliano-Romagnolo è fondamentale per la tutela della biodiversità, in particolare nelle zone umide costiere di importanza comunitaria come Punte Alberete e Valle Mandriole – sottolinea Irene Priolo, Vicepresidente ed Assessore regionale all’Ambiente – Inoltre, permettendo di utilizzare acque di superficie invece che di falda, il C.E.R. assicura un contributo centrale nel rallentare il fenomeno della subsidenza.”

Il principale beneficiario della funzione del C.E.R. è l’agricoltura, che rappresenta la prima mission  del canale costruito oltre 60 anni fa.

“Non solo, però – evidenzia Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del Consorzio C.E.R. e Coordinatrice di ANBI Emilia-Romagna – Basti pensare ad un beneficio intangibile come la bellezza del paesaggio e la sua fruizione lungo i 150 chilometri del più lungo alveo artificiale in Italia.”

Le conclusioni dell’analisi di Nomisma sono ora a disposizione in una pubblicazione dal titolo “Il valore del Canale Emiliano-Romagnolo”, presentata a Bologna, davanti ad alcuni tra i maggiori stakeholders: da Ravenna Servizi Industriali a Romagna Acque, dall’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna a Macfrut – Cesena Fiera; è stato Salvatore Giordano, senior advisor e specialista ambientale di Nomisma, ad illustrare lo studio, la cui stima si è focalizzata su tre principali aspetti: i benefici diretti, percepiti dal settore agricolo; i benefici ambientali ed i benefici per la società.

Le ricadute economico-sociali appaiono ancor più significative oggi in una fase, dove il cambiamento climatico e le ricorrenti siccità evidenziano la necessità di un uso attento della risorsa acqua.

“Il C.E.R. – conclude Nicola Dalmonte, Presidente dell’ente consorziale di 2° grado - rafforza il ruolo di infrastruttura indispensabile, anche alla luce delle più recenti emergenze idriche, che coinvolgono le comunità ed il mondo produttivo. In particolar modo, il Consorzio riveste una funzione economica, sostanziale per lo sviluppo dell’Emilia- Romagna a partire proprio dal comparto agricolo, che in questo territorio ha una delle sue massime espressioni, nota in tutto il mondo.”

 

Fonte: www.anbi.it