Seconda e conclusiva giornata di Biogas Italy 2023. Dalle prospettive del biogas alle Comunita' Energetiche e al progetto Farming for Future.

09 mar 2023

Si è appena conclusa la seconda giornata dell’evento Biogas Italy 2023, dal titolo “FarmingPossible. Tutta l’energia del biogas”, tenutosi mercoledì 8 e giovedì 9 marzo, presso il Salone delle Fontane, nel quartiere Eur di Roma. L’evento, organizzato dal CIB - Consorzio Italiano Biogas, è diventato negli anni un punto di riferimento per il settore del biogas e biometano agricolo. Nel corso delle due giornate, moderate da Filippo Solibello, si sono alternati sul palco agricoltori e imprenditori, esponenti politici e associazioni agricole, italiane ed europee, addetti ai lavori e i più importanti nomi del mondo industriale e accademico. Un’edizione che anche quest’anno si è confermata come importante occasione di confronto tra gli operatori e gli stakholder. Due giornate di lavori che sono divenute anche un laboratorio di proposte verso le istituzioni chiamate ad attuare gli importanti programmi di sviluppo imposti a livello nazionale e internazionale. Nella prima giornata gli interventi e le tavole rotonde si sono concentrate sulle possibili soluzioni di decarbonizzazione percorribili grazie al biometano agricolo per i settori di difficile elettrificazione, sul contribuito del biogas e biometano agricolo alla sicurezza energetica e alla crisi climatica ed economica e sulle procedure applicative del Decreto biometano. La seconda giornata ha affrontato invece i temi legati alle prospettive del biogas agricolo tra generazione elettrica e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), alle misure agroecologiche per l’innovazione in agricoltura nel PNRR e nella PAC e alle possibili azioni concrete dell’approccio “Farming for Future”, progetto innovativo, per superare la crisi globale. A salire sul palco per primo nella seconda giornata di lavori è stato Angelo Baronchelli, Vice Presidente del CIB. Nel suo intervento è stato sottolineato il ruolo di responsabilità rivestito dal Consorzio attraverso la sua costante attività istituzionale, soprattutto con con il MASE e il GSE, per chiarire i punti critici riscontrati nel Decreto biometano e per il raggiungimento dei target PNRR. “Negli ultimi anni, il lavoro costante del CIB ha progressivamente promosso un atteggiamento nuovo nell’interlocutore istituzionale. Per quanto riguarda il Decreto Biometano, una delle criticità risiede nei tempi di allacciamento alla rete e per questo stiamo dialogando con Snam. Il tema rimane legato a quanto tempo ci vorrà per riuscire a miglirare questo aspetto. Chi può dare un finanziamento alle aziende se non sappiamo quando l’impianto potrà diventare funzionante?” ha sottolineato Baronchelli. “Nel 2023 è prevista l’apertura di tre procedure per l’ottenimento degli incentivi che costituiscono una opportunità unica di sviluppo per il settore agricolo come driver dela transizione ecologica. Ciò rappresenta una sfida enorme per il nostro settore alla luce delle stringenti tempistiche necessarie per rispettare le scadenze imposte dal PNRR, tenendo conto che la misura ha un orizzonte temporale al 30 giugno 2026. Su questo punto il CIB ha in corso un serrato dialogo con il MASE per uniformare gli effettivi tempi di realizzazione degli investimenti con quelli imposti dal Piano” ha concluso il Vice Presidente del CIB. Puntuale e incisivo anche l’intervento del Direttore del CIB, Christian Curlisi, che ha analizzato gli strumenti normativi a disposizione del settore biogas e biometano. “Il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030 (PNIEC), strumento fondamentale per cambiare la politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione, pone obiettivi sfidanti. Ma ciò richiede un quadro organico di norme di riferimento per il settore. Il DM FER 2 rappresenta uno strumento necessario per tutelare la prosecuzione della produzione elettrica da biogas. La Commissione Europea ha avviato un processo di riforma del mercato elettrico ma occorre migliorare le condizioni per fare competere nel metcatole diverse fonti rinnovabili a basse emissioni, che possano offrire soluzioni di flessibilità come demand response ed accumulo. Occorre inoltre individuare dei valori di incentivo per accedere ai meccanismi stabiliti dal DM FER2 e dalle CER in linea con le nuove traiettorie di mercato” ha sottolineato Curlisi. Tema centrale del dibattito di questa giornata di lavori anche quello legato al valore nuovo costituito dalle Comunità Energetiche, sul quale si sono espressi anche Paolo D‘Ermo, del Comitato Direttivo Italian Forum of Energy Communities   e Simone Benassi, Responsabile Comunità Energetiche Italia presso Enel X. Le Comunità Energetichecostituiscono una nuova risorsa peri territori e permettono lintegrazione delle diverse fonti rinnovabili. Gli impianti di biogas agricoli rappresentano una infrastruttura strategica per la costruzione di future comunità rinnovabili, fornendo energia, calore fertilizzante e CO2 biologico. L’attuale normativa limita però la costituzione di comunità energetiche ai soli impianti di nuova costituzione e presenta un CAP al valore dell’incentivo che non è coerente con i costi di generazione del biogas. “Abbiamo sul nostro territorio al momento piccole Comunità Energetiche ed impianti di piccola taglia” ha sottolineato Paolo D’Ermo “Ma come indicato dal nuovo decreto stiamo andando verso un nuovo scenario che prevede grandi Comunità Energetiche su criteri macro territoriali in grado di interagire in rete. In questo contesto occorre un confronto multidisciplinare dove devono dialogare competenze giuridiche, economiche e finanziarie”. Un importante confronto degli ospiti anche sul progetto “Farming for Future”, la road map del Consorzio che illustra le 10 azioni da compiere per la transizione agroecologica. Si tratta della proposta degli imprenditori agricoli, delle indudtrie e dei tecnici del CIB per la conversione agroecologica dell’agricoltura italiana stimolata dalla diffusione del biogas agricolo, in accordo con il Green Deal e le relative strategie del settore. La proposta è declinata in dieci azioni, otto delle quali sono strettamente connesse all’agricoltura e ai suoi investimenti mentre due sono di pertinenza dell‘industria. Le  proposte tengono conto dei seguenti principi: Centralità e fertilità del suolo; Diffusione della digestione anaerobica in zootecnia; Diffusione della concimazione organica; Promozione dell’innovazione tecnologica; Diffusione delle doppie colture e dell‘agroforestazione. L’obiettivo del progetto è di evidenziare come sia possibile per l‘agricoltura ridurre notevolmente le emissioni gas serra senza rinunciare alle produzioni alimentari di qualità che contraddistinguono il nostro Paese.

 

Fonte: watergas.it