Al centro dell’incontro le grandi opportunità legate allo sviluppo delle tecnologie per la produzione dell’idrogeno quale fonte rinnovabile, la ripresa degli investimenti nell’Oil&Gas e la minaccia della perdita di competitività del comparto europeo legata al prezzo dell’energia e alla disponibilità delle materie prime
A promuovere l’evento è IVS - Industrial Valve Summit, la più importante manifestazione internazionale in Italia dedicata alle tecnologie delle valvole industriali e alle soluzioni di flow control, in collaborazione con VALVECampus, l’associazione che riunisce i produttori italiani di valvole industriali. Il Think Tank ha analizzato il tema attualissimo del rapporto tra la transizione e la sicurezza energetica: un argomento centrale tanto nel business quotidiano quanto in prospettiva per le aziende del comparto, che hanno discusso e condiviso le migliori strategie per affrontare il cambiamento.
L’appuntamento si è sviluppato in due sessioni: una prima di natura tecnica, in cui si sono analizzate le opportunità tecnologiche offerte dalla transizione energetica, soprattutto nell’ambito dell’idrogeno; una seconda in cui si è approfondito lo stato dell’arte del mercato energetico, esaminando la direzione degli investimenti, le prospettive e le strategie del settore nel breve e medio periodo.
Tra le conseguenze economiche dei mutati rapporti geopolitici che sono effetto dell’invasione russa dell’Ucraina, è emersa la necessità di garantire un adeguato approvvigionamento energetico rinegoziando i rapporti di fornitura e differenziando le fonti. Da ciò è scaturita, all’interno del mercato energetico, l’inaugurazione di un nuovo ciclo di investimenti nelle fonti classiche dell’Oil&Gas in parallelo alle fonti rinnovabili. Si tratta di un trend in controtendenza ma che sta offrendo interessanti opportunità alle aziende del comparto, a seguito di un decennio in cui gli investimenti si sono espressi con cautela rispetto alle fonti tradizionali. Le aspettative del settore restituiscono un quadro in cui la crescita dell’Oil&Gas proseguirà anche per i prossimi anni, anche in virtù dell’aumento della domanda energetica nel mondo.
A fianco del ciclo positivo delle fonti fossili, si aggiungono le vaste opportunità offerte dalla decarbonizzazione. Le valvole trovano infatti interessanti applicazioni nelle tecnologie CCS, ossia di cattura e di stoccaggio del carbonio, ma soprattutto nei processi di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno, indicato in modo trasversale come principale vettore della transizione energetica. Oggi meno dell’1% dell’idrogeno è prodotto con processi low carbon o attraverso fonti rinnovabili. L’obiettivo sul lungo periodo, testimoniato dall’impegno sul tema da parte delle istituzioni sul piano europeo e nazionale (tanto che il PNRR ha destinato 3,6 miliardi allo sviluppo dell’idrogeno), è di arrivare a produrre la totalità della risorsa da fonti verdi. Oggi, invece, prevalgono l’idrogeno grigio,prodotto a partire da combustibili fossili, e l’idrogeno blu, sempre da combustibili fossili mache prevede la cattura e lo stoccaggio della CO2 prodotta nel processo.
Il settore energetico lavora allo sviluppo di una rete di distribuzione dell’idrogeno sfruttando le infrastrutture già in uso per le risorse fossili e, dove non è possibile, costruirne di nuove per ricevere in prospettiva idrogeno puro anziché in blend al gas naturale. Dal contesto emerge un potenziale incremento della domanda di valvole oltre che di nuove tecnologie. Grande fermento ruota attorno ai progetti di ricerca e sviluppo, in particolare sui materiali, al fine di minimizzare la corrosività chimica dell’idrogeno e garantire equipaggiamenti efficienti e sicuri.
In parallelo, il settore è ingaggiato nel ridurre i consumi in una logica di sostenibilità che permetta di produrre consumando quantità inferiori di energia ed emettendo di meno. Il tutto nell’ottica di potenziare e alimentare i criteri ESG delle imprese, fattori che risultano sempre più influenti nel direzionare gli investimenti e a rendersi attrattivi sul mercato. Dal Think Tank è emerso come la trasformazione energetica non risulti strategica solo ai fini della decarbonizzazione ma, in prospettiva, anche per un tema di prezzo.
Oltre alle opportunità che i mercati stanno riservando al comparto, il Think Tank ha evidenziato le minacce che la filiera sta sperimentando, in primis a partire dal tema della perdita di competitività della supply chain europea. I produttori del Vecchio Continente, rispetto ai competitor dell’Estremo Oriente e degli Usa, risentono maggiormente della volatilità legata al prezzo dell’energia, oltre che della disponibilità e del prezzo delle materie prime. I rincari si esprimono con un sovrapprezzo applicato sui prodotti che per le imprese italiane è più sensibile di quello delle aziende asiatiche e americane, che sono meno colpite dallo stress energetico. Questa dinamica ha generato un’asimmetria tra l’offerta europea e quella americano-asiatica, allargando il gap tra i listini e determinando una perdita di competitività per il comparto locale.
La gestione dei sovrapprezzi è legata a doppio filo al tema delle indicizzazioni dei prodotti rispetto al costo delle materie prime. Molti clienti dei valvolieri non accettano l’inserimento delle indicizzazioni nei contratti da parte dei fornitori, e la situazione diventa per le aziende delle valvole un ulteriore rischio da gestire. Per non perdere di competitività, è la supply chain a prendersi in carico i maggiori costi, in secondo luogo le società di ingegneria. Alla complessità del contesto, si aggiunge un tema di valuta, per via della forza che il dollaro ha manifestato negli ultimi mesi rispetto all’euro.
Dal Think Tank è emersa la necessità che la filiera produttiva e le società di ingegneria elaborino scelte condivise, e che il superamento delle criticità dipenda dalla riconfigurazione della supply chain. Un processo per cui serve negoziare nuovi modelli e abbandonare una governance statica, per affrontare una situazione nuova con soluzioni innovative.
Sono intervenuti nel punto stampa:
Luca Pandolfi, Project Manager di IVS – Industrial Valve Summit;
Francesco Apuzzo, Segretario e cofondatore di Valve Campus;
Marco Medovic, Sales Manager divisione Pipeline&Process di Tenaris Paolo Carrera, Chief Commercial Officer di H2 Energy
Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore
Il comparto nazionale e locale delle valvole industriali
In occasione di IVS 2022 è stato presentato il nuovo Osservatorio IVS-Prometeia “The oil & gas valve industry in Italy”, realizzato con il contributo dell’ufficio studi di ConfindustriaBergamo. Lo studio fotografa lo stato del comparto italiano, che conta 255 imprese (di cuipiù del 90% è Pmi), 11.400 addetti e un valore della produzione pari a 3.2 miliardi di euro.
Numeri che rendono la filiera delle valvole per l’Oil&Gas un settore “core” del manifatturieroitaliano, oltre che una delle eccellenze nascoste del Made in Italy. Quasi 2 valvole su 5 perl’Oil&Gas prodotte in Europa sono italiane. Il nostro Paese è in testa alla graduatoria deimaggiori produttori UE, grazie alla presenza di una filiera completa, sia in termini di prodotti finiti che di componenti e prodotti ausiliari.
In particolare, il territorio di Bergamo rappresenta il fulcro del settore italiano. Entro unraggio di 100 km dalla provincia ha sede un distretto industriale che genera oltre il 90%della produzione nazionale del comparto. Nel 2020 gli investimenti mondiali nel settoredell’Oil&Gas sono calati di circa il 30% e il recupero del 2021 si è espresso a ritmi moderatima insufficienti a riagganciare i livelli pre-pandemia. Di conseguenza, anche la domandamondiale all’importazione di valvole per l’Oil&Gas ha archiviato il 2021 su livelli più contenuti(del 2% circa) rispetto a quelli del 2019. Lo shock del 2020 ha determinato una contrazionedel fatturato delle imprese del settore (-11%): un ripiegamento in linea con quello deicompetitor internazionali. Tra il 2020 e il 2021, le esportazioni italiane di valvole per il settoreenergetico sono cresciute a ritmi in linea o più elevati rispetto a quelle dei competitor in oltre il 60% dei top-100 mercati mondiali.
Il cuore del settore pulsa nel territorio di Bergamo, che rappresenta il fulcro di un distretto industriale che, nel raggio di 100 km dalla provincia, genera oltre il 90% della produzione nazionale del comparto. Sono un centinaio, le aziende bergamasche che operano nella supply chain di questo settore, di cui la maggior parte PMI. L’ultimo Osservatorio Confindustria Bergamo-Prometeia “The oil & gas valve industry in Italy” evidenzia che il settore produce un fatturato complessivo di circa 3.2 miliardi di euro a livello nazionale. Le 290 imprese (di cui il 94% PMI) che costituiscono l’industria italiana delle valvole per Oil&Gas rappresentano una delle “eccellenze nascoste” del Made in Italy, il cui contributo è paragonabile a quello garantito da altri settori più noti come ad esempio la maglieria, gli alcolici o il biomedicale. Inoltre, con una quota di fatturato estero pari all’80%, il comparto ha numeri da primato anche per l’export e le imprese italiane produttrici di valvole per l’Oil&Gas si confermano un’eccellenza anche su scala europea: in base agli ultimi dati disponibili, una valvola industriale europea su tre è “Made in Italy”.
Dal 2015, la Fiera di Bergamo ospita IVS – Industrial Valve Summit, la fiera internazionale dedicata alle valvole industriali e alle tecnologie di flow control. la quarta edizione del Summit si è chiusa con un afflusso finale di 12.000 visitatori, provenienti da più di 60 Paesi in rappresentanza di tutti e cinque i continenti, segnando una partecipazione ancora maggiore rispetto al terzo appuntamento del Summit. IVS ha ospitato quasi 300 aziende espositrici (+17% rispetto al 2019), provenienti da 12 Paesi: oltre all’Italia, si tratta di Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Francia, Corea del Sud, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Sudafrica, Turchia e Repubblica Ceca. Da record anche le superfici del Summit, che nel 2022 si è sviluppato su 15 mila metri quadrati complessivi, grazie alla creazione di un terzo padiglione. Numeri che raccontano come IVS si sia affermato come un appuntamento imprescindibile per tutta la filiera globale connessa alle valvole industriali e al controllo del flusso.
VALVEcampus è un'associazione di produttori di valvole industriali e componenti per l'industria Oil&Gas e Power Generation. Nata dalla volontà di sei soci di promuovere e diffondere tra i professionisti la cultura tecnica delle valvole industriali, opera come agenzia formativa nelle aree del design, norme tecniche, metallurgia, sistemi di tenuta e componenti ausiliari per valvole industriali. Oggi conta più di 40 associati e ogni anno organizza più di 15 tra corsi di formazione e webinar. L'Associazione rappresenta da sempre il partner scientifico di riferimento di IVS - Industrial Valve Summit, di cui cura la parte convegnistica. VALVECampus ha come obiettivo la promozione del know-how, della professionalità e del ruolo internazionale che l'Italia ricopre all’interno della filiera con le sue molteplici attività. Il Valve Industry Think Tank incarna la missione dell’Associazione, in quanto rappresenta un’agorà dove condividere opinioni, novità e aspettative del mercato, in cui è possibile confrontarsi sulle nuove opportunità, sugli scenari e sulle strategie da condividere con tutti gli attori della filiera.
Fonte: www.thanai.it