
GLT (Gruppo di Lavoro Tecnico Polietilene a Pressione) è un Gruppo costituito da principali aziende del settore polietilene produttrici sia di raccordi che di tubi, saldatrici e attrezzature, per la realizzazione di impianti in polietilene per acqua, gas o fluidi industriali. Il GLT ha contribuito nei sui 22 anni di esistenza alla stesura di norme del settore, documenti tecnici di riferimento, quaderni sulla posa e progettazione di reti in PE. I componenti del GLT sono parte attiva della Sottocommissione delle Materie Plastiche ora denominata in ambito UNI, SC5 “Saldatura delle materie plastiche”, per la redazione di norme in materia.
Le specifiche di procedura di saldatura per tubazioni e raccordi di polietilene (ad elemento termico per contatto e ad elettrofusione), nascono dall’esigenza di definire le modalità dei procedimenti e di qualificarli come già avviene in sede europea e nazionale per la saldatura dei tubi e raccordi in metallo. Il documento integra e definisce le modalità di preparazione dei saggi di prova di saldatura in accordo alle indicazioni delle norme internazionali ISO 11413 e ISO 11414, per quanto riguarda l’attività di fabbricazione. La specifica tecnica potrà essere utilizzata per quanto previsto nella UNI EN 12007-2 (“Infrastrutture del gas – condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 16 bar – parte 4 raccomandazioni funzionali specifiche per il rinnovamento”).
Ci si può chiedere a questo punto quali siano state le motivazioni tecniche che hanno ispirato i vari membri del Gruppo di Lavoro ad Hoc appositamente costituito, alla stesura della Specifica Tecnica in oggetto. In realtà i responsabili della produzione della saldatura (saldatori-fabbricanti), sono qualificati e certificati in accordo alla norma esistente UNI 9737 sia saldando secondo la procedura indicata in UNI 10520 (saldatura con elementi termini per contatto), sia saldando secondo la procedura indicata in UNI 10521 (saldatura per elettrofusione).
La Specifica tecnica individua le variabili tecniche (variabili essenziali), che devono essere specificate e contenute in una specificazione del procedimento di saldatura (WPS). Il principio cardine ispiratore della “WPS” è dovuto al fatto che la saldatura è di per se un processo speciale e pertanto la verifica della corretta esecuzione è possibile solo a posteriori, ovvero a saldatura effettuata.
Per variabili essenziali per il procedimento a elettrofusione si intendono per esempio: la tipologia della saldatrice, il tipo di giunto, l’eventuale disallineamento tra raccordo elettrosaldabile e tubo, posizione plano-altimetrica del giunto, condizioni climatiche, tolleranze dimensionali dei manufatti, parametri elettrici e energetici (gamma dei tempi di fusione). Nel caso in cui si operi con il procedimento a elementi termici per contatto (testa-testa), oltre ad alcune delle variabili precedenti è necessario prendere in considerazione anche: temperatura del termoelemento, gamma dei diametri e SDR saldabili, tipo di ciclo di saldatura e relativa norma italiana o europea equivalente (singola pressione, duplice pressione ...).
Le procedure definite vengono sottoposte a verifica con il personale che le eseguirà (WPQR), con il fine di ottenere le caratteristiche operative minime per mettere in atto le specifiche di procedura.
Nella pratica, una volta definita a priori la procedura di saldatura da adottare, qualora richieste dal committente, devono essere qualificati e certificati i saldatori e qualificate le specifiche di saldatura, per l’esecuzione del controllo dei giunti saldati. Verifica che viene svolta all’inizio delle attività di saldatura e posa, con lo scopo di replicarne l’esito positivo durante la normale operatività.
La specificazione del procedimento di saldatura è riferita a una gamma di spessori e di materiali dei manufatti.
E’ fondamentale ribadire il concetto che la stesura di una Specifica di procedura di saldatura e la sua eventuale qualificazione o certificazione possono essere unicamente stabiliti dal committente con il fabbricante (a esempio l’impresa incaricata di svolgere le attività di saldatura), a esempio con l’affidamento contrattuale che riprende il Capitolato d’Appalto.
L’impresa dovrà dimostrare il possesso dei requisiti richiesti redigendo le WPS necessarie che potranno essere o meno qualificate e certificate da organismo terzo, contrattualmente riconosciuto dal committente.
Le Specifiche di Procedura di Saldatura, sono patrimonio unico del fabbricante e non possono essere attribuite al fornitore di parti o componenti della filiera polietilene.
I produttori di tubi, raccordi, saldatrici e attrezzature ausiliarie sono infatti responsabili unicamente dell’affidabilità e qualità del prodotto in quanto tale e non dell’esecuzione dell’opera.
Si ribadisce pertanto il concetto che i committenti che richiedono ai fornitori di componenti di tubi e raccordi in polietilene le Specifiche di qualificazione delle Procedura di Saldatura, li incaricano di un compito non spettante loro e quindi commettono un errore concettuale.
I produttori di manufatti sono a monte della filiera, mentre i fabbricanti (impresa-saldatore), che sono i responsabili effettivi dell’opera eseguita a valle (e quindi a valle della filiera), sono gli unici attori a cui demandare le WPS e WPQR.
Per chiarire ancor più e darne una corretta interpretazione sin dall’inizio, il GLT nella sua veste istituzionale ha ritenuto doveroso rendere fruibili e fuor d’ogni dubbio i concetti fondamentali alla base della Specifica Tecnica, onde evitare una possibile speculazione e proliferazione non propriamente corretta di alcuni Capitolati d’Appalto. Il GLT si rende sin d’ora disponibile ad approfondimenti ulteriori in materia.