La presidenza è affidata alla ricercatrice ENEA Viviana Cigolotti, responsabile del Laboratorio di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili.
Al via dal 13 al 15 settembre la European Fuel Cells and Hydrogen Piero Lunghi (EFC23), che quest’anno si svolge in Italia con ENEA alla presidenza. I lavori di EFC23, una delle più importanti conferenze internazionali su idrogeno e celle a combustibile, si terranno a Capri e sono organizzati da ENEA e ATENA, in collaborazione con le Università di Napoli Parthenope e di Perugia. La presidenza è affidata alla ricercatrice ENEA Viviana Cigolotti, responsabile del Laboratorio di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili (v. intervista).
Scienziati, espositori, rappresentanti di numerose imprese e del mondo della ricerca provenienti da oltre 20 Paesi si confronteranno su progressi tecnologici, risultati raggiunti e sfide ancora da affrontare per favorire l’utilizzo e la diffusione dell’idrogeno al fine di contribuire alla decarbonizzazione del sistema energetico ed economico.
La conferenza affronta, inoltre, tematiche ancora aperte nella ricerca sulle tecnologie dell’idrogeno, con particolare attenzione alle celle a combustibile; verranno delineati stato dell’arte, prospettive, strategie, obiettivi e opportunità del settore e sarà promossa la collaborazione tra industria, enti di ricerca e istituzioni. L’evento si articolerà in una sessione plenaria, che si terrà il giorno 13 settembre, e in sessioni scientifiche parallele nei giorni a seguire.
ENEA coordina il Piano Operativo di Ricerca (POR) nell’ambito del PNRR per l’idrogeno[1] finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con 110 milioni di euro, per lo sviluppo di materiali, componenti, prototipi e la creazione di una filiera tecnologica dell’idrogeno. Tra le linee di attività figurano anche le celle a combustibile, tecnologia d’elezione per un uso pulito ed efficiente dell’idrogeno, con obiettivi di miglioramento delle performance e della durata di vita, nonché di riduzione dei costi per accelerarne la diffusione su larga scala.
La produzione attuale di idrogeno che ammonta a circa 90 milioni di tonnellate all’anno - sottolinea Enea - è quasi interamente coperta da combustibili fossili ed indirizzata sostanzialmente all’uso nel settore della raffinazione e dell’industria chimica. Soltanto lo 0,7% dell’idrogeno viene prodotto con basse emissioni di carbonio da elettrolisi alimentata da rinnovabili (idrogeno verde) o tramite cattura della CO2 (idrogeno blu). Il trend di produzione di idrogeno verde è in aumento, con la prospettiva di un incremento del 30% al 2030, ed è in crescita la previsione del suo utilizzo in altri settori (residenziale, mobilità, industria hard to abate).
“Vi sono ancora importanti sfide da affrontare, come la riduzione del costo di produzione dell’idrogeno, lo stoccaggio a lungo termine e la realizzazione di una rete di infrastrutture più estesa. I progressi nel settore dell’idrogeno rappresentano un’importante opportunità per favorire la decarbonizzazione e promuovere l’uso di fonti energetiche pulite, anche grazie alla presenza di un’industria nazionale ed europea pronta a “convertirsi” all’idrogeno favorendone lo sviluppo e la diffusione”, sottolinea la presidente di EFC23 Viviana Cigolotti.
Viviana Cigolotti è membro del board di Hydrogen Europe Research e leader del Technical Committee TC4 “Heat&Power and Industry” di Hydrogen Europe Research. E’ rappresentante italiana e vice chair del Technology Collaboration Programme Advanced Fuel Cell della International Energy Agency (IEA) e Operating Agent del Task33 – Fuel Cell for Stationary Applications. Autrice di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali di settore, coordina progetti nazionali, europei e internazionali sulle tecnologie dell’idrogeno e delle celle a combustibile.