Il 100% del gas processato andrà ad approvvigionare la domanda locale di energia grazie al collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto.
Al via la Fase 2 del progetto Baleine di Eni per lo sviluppo dell’offshore della Costa d’Avorio. Grazie a questo traguardo, spiega l’azienda in una nota, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato, equivalenti a 2 milioni di metri cubi.
La Fase 2, continua la nota, prevede l’impiego dell’unità flottante di produzione, stoccaggio e scarico Petrojarl Kong, affiancata dall’unità flottante di stoccaggio e scarico Yamoussoukro per l’esportazione di olio, mentre il 100% del gas processato andrà ad approvvigionare la domanda locale di energia grazie al collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto, avviata ad agosto 2023.
Baleine, si legge, è il primo progetto Upstream a zero emissioni nette (Scope 1 e 2) in Africa, reso possibile grazie all’adozione di tecnologie che minimizzano l’impronta carbonica delle operazioni e a iniziative innovative sviluppate in stretta collaborazione con i ministeri ivoriani.
Tra queste, spiega Eni, il programma di distribuzione di fornelli migliorati, prodotti localmente, che ha già beneficiato oltre 575.000 persone in condizioni di vulnerabilità, e il progetto di tutela e ripristino di 14 foreste classificate, che contribuiscono alla neutralità carbonica del progetto.
Grazie all’avvio della Fase 2 di Baleine e allo sviluppo della Fase 3, attualmente in fase di studio, secondo le stime di Eni la produzione complessiva è destinata a raggiungere 150.000 barili di olio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato, consolidando ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come hub energetico regionale e rafforzando la collaborazione strategica con il partner locale.