L'INTERVISTA. Guarguaglini (Sindaco Radicondoli): "Portare a compimento percorso su rinnovo concessioni in Toscana"

13 mar 2025
Intervista di Elena Veronelli a Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli (Siena)

Partendo dalla notizia recente del Tar Toscana che ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Radicondoli (Siena) per l’annullamento del giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto geotermico pilota nel Comune di Radicondoli (espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 10 ottobre 2022), Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli, amplia il discorso sullo stato dell’arte e sui prossimi obiettivi sulla geotermia in Toscana, alla luce del rinnovo delle concessioni.

Perché questo progetto bloccato dal Tar non è compatibile con gli interessi delle comunità locali?

Il Tar ha accertato l'illegittimità dell’atto del Consiglio dei Ministri e lo ha annullato per l’esistenza di "Palesi incongruità istruttorie e motivazionali". Questo in relazione all’incapacità del progetto di rispettare il requisito della reiniezione totale dei gas non condensabili - e dunque delle emissioni zero - con conseguenze anche sotto il profilo della sismicità indotta. In particolare, il Tar ha ritenuto fondati i rilievi - veri e propri "argomenti di prova circostanziati" - presenti nelle relazioni geologico-geotermiche a firma della geologa Maria Teresa Fagioli e dell’architetto Michele Ambrosio e allegate al ricorso curato dall’avvocato Michele Greco. Nelle relazioni è dimostrata l’impossibilità di procedere con la reimmissione totale (e dunque ottenere l’obiettivo delle emissioni zero) in presenza di gas non condensabili in misura superiore al 5%.

L'area del permesso Lucignano si trova su una parte del territorio comunale dove le attività di coltivazione geotermica sono incompatibili con le disposizioni a tutela del paesaggio, tra cui il Piano Strutturale del Comune di Radicondoli, il Pit, che ha valore di piano paesaggistico e il Piano ambientale ed energetico della Regione Toscana.

Infine l’area interessata dalla centrale geotermoelettrica e dai pozzi di perforazione è particolarmente fragile a livello paesaggistico. In particolare, riguardo ai coni visuali del vicino paese di Radicondoli, che è posto a meno di 1 km. in linea d’aria ed ha una visuale totale del sito in questione.

La Regione Toscana è in prima linea tra le Regioni sull’energia geotermica. Può farci un quadro della situazione?

Il processo previsto per il rinnovo delle concessioni geotermiche si è appena concluso con la delibera della giunta regionale 167 del 17 febbraio scorso. In questo momento stiamo aspettando alcune definizioni per l’assestamento degli interventi strutturali sulle strade provinciali. Per il Comune di Radicondoli si tratta di definizioni derimenti per poter confermare una completa soddisfazione sui risultati dell’accordo.

Quello che posso dire per adesso è che si tratta di un risultato importante e che scongiurato l'ipotesi di una gara. L'accordo rappresenta la conclusione di un processo non breve e non facile per il rinnovo delle concessioni geotermiche, percorso di cui il presidente Giani ha ribadito il ruolo della geotermia come fonte energetica importante per la Toscana.

Prossimi obiettivi regionali?

Portare a compimento il percorso sul rinnovo delle concessioni e vedere attuati gli impegni che saranno qui definiti per lo sviluppo del territorio tutto e nell’equilibrio di tutti i territori.  In particolare il tema del lavoro e di un nuovo accordo con le imprese del territorio.

L’altro grosso obiettivo di tutti i comuni dell'area tradizionale è quello di riprendere l’accordo sulle strade finanziato dal fondo geotermico di parte regionale.  Le nostre strade hanno bisogno di interventi di manutenzione, ma soprattutto i nostri territori hanno bisogno di programmare interventi strategici nel medio-lungo periodo che diano priorità alle arterie principali dell’area geotermica. Tradotto, per noi vuol dire la SP3 delle Gallerarie che, ormai da anni, sta aspettando la realizzazione del terzo lotto.

Gli operatori del settore sottolineano l'importanza di mitigare il rischio esplorativo e semplificare gli iter autorizzativi? Può spiegare più nel dettaglio quali sono le problematiche?

La geotermia ha un valore grandissimo, così come ce lo hanno il rispetto dei territori, delle indicazioni dei loro piani strutturali, degli atti di pianificazione della Regione Toscana e il rispetto delle procedure. Sui nostri territori è sicuramente centrale, ma non è la sola risorsa di sviluppo. Quindi le procedure ci sono e devono essere seguite. Radicondoli nel mondo della geotermia rappresenta un unicum, da una parte è il terzo comune in termini di produzione di energia elettrica e dall’altro è l’unico comune dell’entroterra toscano ad avere il vincolo paesaggistico su tutto il territorio comunale. Indubbiamente un indice di grande valore ambientale.

Ritiene che gli strumenti di incentivazione attuali siano adeguati a supportare il settore?

Sì a condizione che il parlamento dia seguito al decreto attuativo al decreto Aiuti che sblocchi le ulteriori risorse previste per i comuni geotermici oltre a quelle già esistenti.

Cosa dovrebbe quindi prevedere un piano di azione nazionale per la geotermia, chiesto a gran voce dagli operatori?

Preferisco pronunciarmi solo dopo che il piano avrà assunto connotati definitivi. Purtroppo, i comuni geotermici hanno perso un'occasione per valorizzare i propri impianti di teleriscaldamento. I comuni dell’area tradizionale avevamo chiesto a gran voce l’azzeramento del costo del vapore non idoneo "fornito" da Enel. Il costo che i comuni pagano ad Enel fino al 2021 ammontava a  2,880 euro a Mwh, nel 2024 è salito a 4,040 euro Mwh con un incremento di oltre il 35%. Se considerate che il costo del vapore incide per circa 1/3 sul conto economico di gestione degli impianti, capite bene che si trattava di beneficio importante destinato alla sostenibilità degli impianti di teleriscaldamento. La posizione di alcuni comuni amiatini, in particola Santa Fiora, che non è proprietario del proprio impianto, ha dato sponda alla riluttanza Enel.

A questo punto vediamo come si stabilizza l’accordo. Ad oggi abbiamo 120 giorni di tempo per la ratifica e la definizione di accordi attuativi atti a regolamentare le varie questioni nodali. E quindi, la definizione dell’accordo con le imprese del territorio, la definizione della dinamica degli investimenti di Enel e delle contribuzioni previste a favore degli investimenti dei comuni, la rivalutazione monetaria dei contributi in denaro, la cabina di regia in grado di rimodulare gli investimenti nel tempo e di controllare che Enel rispetti l’accordo e il piano degli investimenti.

Intervista di Elena Veronelli