Proprio "il permanere di questi progetti all’interno del Piano potrebbe comportarne la mancata realizzazione, considerate le regole restrittive dello stesso, con l’evidente rischio di stralcio di quote progettuali”, ha detto il ministro.
“Non ci sarà alcuna perdita di risorse finanziarie da destinare agli interventi di dissesto idrogeologico, che continuano la loro piena attuazione, senza soluzione di continuità, all’interno dei programmi di finanziamento originari, in quanto “progetti in essere”, precedentemente finanziati con norme nazionali ed inseriti successivamente all'interno del PNRR”.
Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, nel corso del “question time” alla Camera, in merito alla decisione di definanziare dal Pnrr gli interventi per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico.
“Anzi, spiega Pichetto, proprio il permanere di tali progetti all’interno del Piano potrebbe comportarne la mancata realizzazione, considerate le regole restrittive dello stesso, con l’evidente rischio di stralcio di quote progettuali”.
L’elenco dei progetti in essere, selezionati con le Amministrazioni regionali, risulta pari a 638 interventi per oltre un miliardo di euro, di cui poco più della metà derivanti da Fondi Sviluppo e Coesione. “Il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, il cui decreto finale di VAS è già stato firmato e trasmesso al Ministero della Cultura – ha aggiunto Pichetto - potrà contare su queste risorse e su ulteriori linee di finanziamento specifico”.
È centrale, spiega il Ministro, “il tema della governance e della capacità di spesa”, ricordando che una specifica riforma del PNRR è “finalizzata a superare le carenze esistenti a livello di governance dei rischi idrogeologici, semplificando le procedure attuative e rafforzando il coordinamento tra i livelli di governo”.
Sulla base del “primo test applicativo del nuovo quadro regolatorio” in occasione della programmazione 2022 delle risorse, ha aggiunto Pichetto, “valuteremo tutte le soluzioni che possano migliorare la governance e il coordinamento tra i vari soggetti attuatori”.
Contro la decisione del Governo di definanziare alcuni progetti previsti dal PNRR, tra cui quelli per la gestione delle alluvioni e del rischio idrogeologico, sono scesi in campo tra gli altri ANBI, Codacons, Ance e Oice.