Prima per finanziamenti ricevuti la Lombardia, quartultima per perdite in percentuale sul volume d'acqua immessa in rete.
Sebbene le Regioni con maggiori criticità siano tutte localizzate nel Mezzogiorno, il 71% delle risorse PNRR per finanziare interventi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, sono confluite al centro-nord.
È quanto emerso dalla ricerca “Sostenibilità idrica locale: capacità di innovazione e capacità di spesa”, commissionata a Centro Studi Enti Locali da BFWE (BolognaFiere Water&Energy) e presentata a Bari nell’ambito della manifestazione Accadueo.
La linea di investimento 4.2 della M2C4, Inv. 4.2 del PNRR, si legge, prevedeva inizialmente lo stanziamento di 900 milioni di euro ma, dopo un rifinanziamento e tre diverse finestre temporali con relative graduatorie, ha finito per contare su una dotazione finanziaria di quasi 1,9 miliardi. Posto che il grosso dei progetti “imbarcati” nell’ultima fase erano localizzati in gran parte al centro-nord (60 su 66), la quota di risorse destinate ai soggetti del Mezzogiorno è passata dal 40,4% al 28,6%.
Questo, rivela lo studio, ha determinato una disparità rispetto alle aree dove l’urgenza è ancora più grave: la prima regione per finanziamenti PNRR, la Lombardia, (313.864.666 euro pari a 17% del totale), è infatti la quartultima per perdite in percentuale sul volume d’acqua immessa in rete (31,8% contro una media nazionale di 42,2%). Viceversa, regioni come la Basilicata e l’Abruzzo, al vertice per perdite (rispettivamente 65,5% e 62,5% del totale), si sono aggiudicate il 3% ciascuna delle risorse.